Buongiorno follower, buon venerdì!
Vi segnalo "Anima e corpo", il romanzo d'esordio di Simona La Corte, nato dalla passione dell'autrice per i romance rosa e la musica rock.
Titolo: Anima e corpo
Autore: Simona La Corte
Genere: Music Romance
Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a € 9,43
Pagina autore: Simona La Corte Autrice
TRAMA:
Miranda Visconti è una giovane e talentuosa stilista che ha
lasciato Palermo per stabilirsi a Londra, la città che
le ha offerto il lavoro dei suoi sogni. Nella Carter’s Hall,
una delle più celebri case di moda londinesi, ha
l’occasione di essere ingaggiata come costumista dei Black
Hearts, la rock band più popolare dell’ultimo
decennio. Nella vita privata, Miranda ha sempre ostentato un
atteggiamento compassato nei confronti degli
uomini, ma l’incontro con Benjamin Sander, il dissoluto
frontman della band, le cambierà la vita.
Benjamin Sander ha vissuto un’esistenza piena di
sregolatezze, finché la bella Miranda non metterà in
discussione tutto, per primo il suo cuore blindato.
La forza prorompente dell’attrazione reciproca obbligherà
entrambi a perdere il controllo su loro stessi.
Una storia d’amore intensa e sofferta, di passione e
tormento. Perché, a volte, un grande amore ha bisogno di
compiere giri immensi.
BIOGRAFIA:
Simona La Corte nasce il 7 gennaio 1988 e vive nel
palermitano.
Appassionata di romanzi rosa, sogna di mettere le ali alle
sue storie.
“Anima e Corpo” è il suo romanzo di esordio.
DICE L’AUTRICE:
Anima e Corpo nasce dalla mia passione per i romance rosa e
la musica rock. Ho voluto unire questi due elementi e immaginato una storia
d’amore con una rockstar. Scrivo la notte, nelle uniche ore a disposizione per
stare da sola con i miei personaggi (con due bambine piccole non posso fare
altrimenti!). Nel romanzo ci sono molti riferimenti alle canzoni che ascolto e,
mentre lo scrivevo, tenevo spesso gli auricolari del mio iPod e ascoltavo la
musica. Mi aiutava a calarmi di più nella parte del mio protagonista Benjamin.
BREVE ESTRATTO:
La voce profonda e melodiosa di Benjamin accompagna il mio
risveglio. Mancano due giorni alla partenza per il tour e questo fine settimana
è l’ultimo che ci resta da trascorrere insieme. Mi rigiro nel letto, ma è
inutile. Non riesco più a riprendere sonno e sospiro, rassegnata. Recupero la
vestaglia finita a terra, la indosso e vado in bagno dove lo trovo intento a
radersi, mentre intona una delle sue canzoni preferite: Paradise City dei Guns
N’ Roses. Ha fatto la doccia e la pelle è cosparsa da goccioline d’acqua, che
fanno risaltare i muscoli del dorso e delle braccia. I lunghi capelli corvini
sono legati in una coda alta e i fianchi fasciati da un asciugamano. Mi appoggio
contro il telaio della porta, porto l’indice alla bocca per mordicchiare
l’unghia e lo osservo in tutto il suo virile splendore. I miei occhi si saziano
alla vista dei polpacci ben torniti e ricoperti da una leggera peluria, poi su
fino alle cosce per metà coperte. I glutei, anche se nascosti dal telo, so bene
quanto siano sodi e scolpiti. «Il panorama è di tuo gradimento?» mi chiede con
ironia. Alzo lo sguardo sul suo viso e i nostri occhi si incontrano attraverso
il riflesso dello specchio. Sta asciugando il volto dai residui di schiuma e mi
fissa con quell’espressione seduttiva che mi fa arrossire. «Stavo ammirando il
mio Adone…» «E ti piace, mia bella Afrodite?» Si è girato e ora avanza verso di
me. Rimango al mio posto e, quando si ferma, il suo petto ampio e possente
occupa il mio intero campo visivo. Non fa nulla per toccarmi, rimane
semplicemente immobile per lasciarmi condurre questa piccola schermaglia. Se
fossi ancora la Miranda di due mesi fa, sarei scappata piena di imbarazzo e
avrei avuto paura di essere usata da un uomo così esperto, ma Benjamin mi ha
trasformata in una donna più consapevole di se stessa. «Sto aspettando…» mi
provoca. Allungo il braccio e poggio la mano al centro dell’avvallamento tra i
pettorali. Sfrego contro la peluria e la ruvidezza sotto il palmo mi fa
impazzire. Scendo con le dita lungo l’addome e strattono il telo che cade ai
suoi piedi. Lo sguardo indugia, irriverente, sulle sue parti intime e lo vedo
già pronto per me. Alzo gli occhi e, nel momento in cui incontro i suoi,
comprendo che è al limite della calma. So quando sta perdendo il controllo. Mi
ha addestrata bene e godo all’idea di scatenare i suoi desideri sessuali.
«Afrodite reclama il suo Adone…» sussurro, invitante. Benjamin non mi concede
il tempo di aggiungere altro. Mi afferra per le cosce e mi solleva. Gli cingo i
fianchi mentre mi addossa al muro; la mia schiena poggia contro le mattonelle
umide e rabbrividisco, ma non per il freddo. Lui è esigente, quasi aggressivo,
e alimenta la mia libido. Quando l’estasi si dissolve e i nostri respiri
rallentano, mi rimette a terra e poggia la fronte contro la mia. Le sue mani mi
circondano il viso. «Finirà mai questa ossessione che ho di te?» Soffia sulle
mie labbra e, anziché rispondergli, lo bacio e penso che no, questa
ossessione - come la definisce lui - è qualcosa che non possiamo controllare. Ci ha
travolti e ci sta consumando come un fuoco che scorre nelle vene, lasciando
scottature lungo il suo percorso. È una fiamma che attraversa i nostri corpi,
giunge fino al cuore e annienta le nostre anime.
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