Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Catherine", il nuovo romanzo dell'autore Matteo Zanini, edito Literary Romance.
Titolo: Catherine
Autore: Matteo Zanini
Genere: Regency
Casa editrice: Literary Romance
Disponibile in ebook a € 1,99
e in formato cartaceo a € 12,90
Pagina autore: Matteo Zanini
Sito: www.matteozanini.it
TRAMA:
Nella verdeggiante campagna inglese, la famiglia Olson sembra
vivere in armonia: le faccende domestiche si suddividono tra la casa e il
giardino, tra brevi passeggiate in città e soste all’emporio. In realtà, chi
decide delle sorti di tutti è Frances, una madre arrivista, egocentrica e
spietata soprattutto con le quattro figlie, che vede più come donne di servizio
che come una prole amorevole. Dopo un tragico evento, Catherine, la più
giovane, pervasa dal naturale desiderio di libertà e indipendenza emotiva, resa
impellente dalla sfrenata cattiveria materna, e persuasa dalle avance di un
giovane molto avvenente, fugge da Parklay. A trarla fuori dai guai ci penserà
Victor Stevenson, ma riuscirà a far rinascere in lei la speranza e l’amore che
credeva perduti?
BIOGRAFIA:
Matteo Zanini nasce a Bergamo il 17 marzo 1990, sotto il
segno dei Pesci. Col tempo, sboccia in lui la passione per la letteratura e la scrittura, che ha
cominciato a coltivare con la partecipazione a concorsi letterari nazionali.
Laureato in “Lettere” e “Comunicazione, informazione,
editoria” presso l’Università degli Studi di Bergamo, ha il sogno di vivere della propria penna.
Nel 2011, Edizioni Miele pubblica La notte delle fate, una
raccolta di fiabe e racconti favolistici. In seguito alla chiusura della casa editrice, l’antologia vedrà - nel
2016 - una sua seconda edizione in self-publishing.
Nel 2013, Silele Edizioni pubblica il suo primo romanzo
Irraggiungibile. Si tratta di un diario, lungo un anno, ambientato nell’Inghilterra Regency e ispirato ai
lavori delle scrittrici classiche quali Jane Austen, le sorelle Brontë, Ann Radcliffe, Elizabeth Gaskell.
A un anno dalla pubblicazione di questo romanzo, nel 2014,
lo stesso editore pubblica Aggrappati a un sogno, storia che conserva ambientazioni e temporalità del
precedente lavoro, ma sceglie una narrazione più canonica per raccontare le vicende delle sorelle Olson e
il loro desiderio di libertà. Il romanzo resterà sotto questo editore fino al 2017. Nel corso di quell’anno,
il romanzo vive un’attenta fase di editing a cura di un professionista, che lo porta a un cambiamento di
titolo - Catherine - e all’aggiunta di frammenti inediti.
Tra il 2014 e il 2017 si dedica alla stesura di racconti di
diversa natura, vivendo una lunga esperienza creativa che lo porta alla stesura del suo terzo romanzo.
A fine 2017 viene pubblicata l’antologia Natale a Pemberley,
da un’idea del gruppo Facebook “Regency & Victorian”, nella quale è presente il racconto inedito Miss
Mary Bennet. Il ricavato delle vendite del volume è stato devoluto in beneficenza.
A maggio 2018 prende parte al Salone Internazionale del
Libro di Torino (#salto18) con ABEditore, che pubblica l’antologia Istantanee – dieci racconti per
sognatori diurni nella collana Piccoli Mondi Moderni. Si tratta della prima partecipazione di Matteo Zanini come
autore alla manifestazione.
Il libro vede la presenza dell’artista Ida Bianchi Molino,
che si è occupata delle illustrazioni dei dieci racconti, presenti in appendice all’antologia.
Nel 2018 sono cominciati i lavori sull’editing del suo terzo
romanzo - Benzina estetica sul mondo -, con Le Mezzelane Casa Editrice, la cui uscita è prevista entro
il 2019.
A settembre 2018 prende parte a un progetto
artistico-editoriale con il poeta bergamasco Rumi Nicola Crippa e il pittore Giampaolo Mascheretti. In occasione
dell’inaugurazione della mostra personale dell’artista - nella cornice della X edizione della Festa
del Borgo - viene presentata l’antologia Oltre i confini dell’amore (Lubrina Editore), un’unione di dieci
racconti inediti di autori vari strettamente connessi alle opere d’arte di Mascheretti. L’antologia
contiene l’inedito Chasseurs de Trésor.
A novembre 2018, sempre grazie al team del gruppo Facebook
“Regency & Victorian” viene pubblicata l’antologia natalizia Fantasmi a Northanger Abbey, che
contiene l’inedito Mrs. Catherine Tilney.
A maggio 2019, la casa editrice Literary Romance pubblica
Catherine in versione cartacea e in edizione digitale.
Appassionato di letteratura inglese, musica celtica e cucina.
Il suo percorso di carta e inchiostro prosegue, tra
sperimentazione e interiorità. Attualmente in lavoro sul suo quinto romanzo e su una nuova raccolta di racconti
lunghi, Matteo è alla costante ricerca di essenza creativa, kaleidoscopi di alfabeti e impalpabili immagini da
effondere.
Contatti: www.matteozanini.it
DICE L’AUTORE:
Dunque, l'ispirazione in generale nasce dal mio viscerale
amore per i romanzi austeniani. E', infatti, grazie all'amore per le storie di
Jane Austen che ho iniziato ad ambientare le mie storie nell'Inghilterra da lei
raccontata. Trovo sia un frammento temporale e sociale davvero affascinante,
soprattutto per come lo ha inteso lei. Nella fattispecie, in
"Catherine" ho voluto giocare con la classica figura del villain
presente nei romanzi regency e vittoriani (generalmente un uomo), ribaltandolo
e facendo vestire questo ruolo a una donna - per di più, madre. Mi piaceva
l'idea di mettere il Destino "negativo" della storia nelle mani di un
personaggio che solitamente ha connotazioni ben più pacate.
La stesura della prima bozza del romanzo è durata
all'incirca un anno, ma vari sono stati i lavori di editing e di limatura, di
riscrittura e di aggiunta di spezzoni inediti rispetto alla prima versione.
Ultima curiosità: uno dei personaggi di
"Catherine" farà capolino anche in un altro mio romanzo, al momento
ancora inedito e avrà un ruolo cruciale per l'eroina di quella storia!
BREVE ESTRATTO:
Frances Dawson, ancor prima di divenire la signora Olson,
aveva ben chiaro quali fossero gli obiettivi da raggiungere nei primi
venticinque anni della sua esistenza: circuire un giovane scapolo ricco
abbastanza da provvedere a soddisfare ogni tappa del suo piano, sposarsi
allestendo una cerimonia che sarebbe stata ricordata, per sfarzosità e opulenza,
almeno nei successivi cinquant’anni, procreare una quantità non ben
prestabilita di figlie femmine che le evitassero le dolorose noie e le
sgradevoli fatiche della vita domestica. Quando conobbe, con tutto il
compiacimento che un fortuito avversarsi del Destino può generare, colui che
sarebbe divenuto il suo compagno di vita, non ebbe dubbi alcuni sul fatto che
dovesse appartenerle senza nessuna riserva. John Olson era un rispettabile
giovane, appartenente a una famiglia le cui ricchezze si tramandavano di padre
in figlio da almeno cinque generazioni; nonostante la sua età superasse di
sette anni quella della futura moglie, che all’epoca aveva soli diciott’anni,
egli non si ritrasse dalle di lei pacate attenzioni e, rispondendo a esse con
un vivo ed esplicito interesse, rese chiaro a entrambe le famiglie che, nel
giro di uno o due anni al massimo, si sarebbero sposati. Ma il signor Olson
dimostrava di non conoscere ancora appieno l’indole della signorina Dawson,
forse perché era stata lei stessa a mantenere quest’ultima ben celata,
consapevole che, una volta rivelata, con ogni probabilità non sarebbe riuscita
a diventarne la signora. La sua determinazione, resa ancora più pressante dalle
congetture che formulava di continuo, spinse il giovane a chiederla in sposa
dopo solo cinque mesi di fidanzamento, trascorsine altri due, la signora Olson
passeggiava già beata tra le alte sale della sua nuova e ricchissima villa.
L’intimità coniugale incontrò ben presto l’ostacolo della
prima gravidanza di Frances, e scemò del tutto con la nascita di due gemelle.
Ada e Cecilia rappresentavano per la signora Olson una garanzia di sollievo per
il futuro; ma non soddisfacevano, tuttavia, i suoi piani nella loro integrità.
Fu così che, trascorsi due anni, una delle due culle fu nuovamente riempita da
una piccola creatura: Minerva Olson, che da quel giorno si unì alle sorelle
nell’attesa di un Destino per loro già segnato. La precocità di queste nascite
non impedì a Frances Olson di subire due aborti spontanei, che in cuor suo
sperava fossero figli maschi, e di veder nascere e crescere anche una quarta e
ultima figlia: Catherine.
Se il signor Olson si interessò saltuariamente
all’educazione delle proprie figlie, Frances non se ne occupò affatto: affidò
le creature a una nutrice, che divenne in seguito un’educatrice e, quando fu
necessario, una vera e propria insegnante. La donna si accertò esclusivamente
dell’acquisizione, da parte loro, dei principi e delle regole che riteneva
indispensabili alle proprie comodità. Il loro avvenire e il loro benessere non
rientravano tra le imminenti preoccupazioni della madre, né il padre fu mai
acuto a sufficienza da comprendere le reali intenzioni della moglie, difatti
non le impedì mai di perseguire il suo scopo. Per quanto concerneva la sfera
del matrimonio, se Frances era stata attentissima e scrupolosa per sé, non
intendeva esserlo nemmeno la metà verso le sue creature: le sue reali volontà
avrebbero visto tutte e quattro le ragazze rimanere zitelle e servirla per
tutta la durata della sua vita. La signora Olson, però, era tutto fuorché
ingenua, e sapendo bene che sarebbe stato impossibile impedire alle figlie di
sposarsi, non poté far altro che impegnarsi nel ritardarne il momento: le
visite alle fanciulle furono drasticamente limitate, il loro ingresso in
società avvenne solamente quando anche il signor Olson si rese conto che era
indispensabile, dunque molto tardi; ogni desiderio delle figlie di recarsi in
città, anche solo per accompagnare Betsie, la governante, fu sempre ostacolato
con scuse che, col passare del tempo, divennero sempre meno credibili.
Nonostante tutti gli sforzi della madre per far sì che le
sue quattro fanciulle crescessero nella totale ignoranza, la loro naturale
predisposizione al ragionamento si tramutò via via in un’arguzia maliziosa,
capace, se non di tenere testa alle cattiverie della madre, quantomeno a
comprenderle. L’unione di quattro menti cresciute in tali condizioni e colme di
sentimenti e speranze comuni non poteva che creare un’alchimia fortissima; e fu
proprio questa la fortuna di Ada, Cecilia, Minerva e Catherine Olson: trovarsi
a sopravvivere per una medesima causa; la fiducia che i loro sogni
fanciulleschi trovassero la forza avverarsi.
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