domenica 16 giugno 2019

"CATHERINE" di Matteo Zanini



Buongiorno follower, buona domenica!
Vi segnalo "Catherine", il nuovo romanzo dell'autore Matteo Zanini, edito Literary Romance.





Titolo: Catherine
Autore: Matteo Zanini
Genere: Regency

Casa editrice: Literary Romance

Disponibile in ebook a € 1,99
e in formato cartaceo a € 12,90

Pagina autore: Matteo Zanini 





TRAMA: 

Nella verdeggiante campagna inglese, la famiglia Olson sembra vivere in armonia: le faccende domestiche si suddividono tra la casa e il giardino, tra brevi passeggiate in città e soste all’emporio. In realtà, chi decide delle sorti di tutti è Frances, una madre arrivista, egocentrica e spietata soprattutto con le quattro figlie, che vede più come donne di servizio che come una prole amorevole. Dopo un tragico evento, Catherine, la più giovane, pervasa dal naturale desiderio di libertà e indipendenza emotiva, resa impellente dalla sfrenata cattiveria materna, e persuasa dalle avance di un giovane molto avvenente, fugge da Parklay. A trarla fuori dai guai ci penserà Victor Stevenson, ma riuscirà a far rinascere in lei la speranza e l’amore che credeva perduti?



BIOGRAFIA:

Matteo Zanini nasce a Bergamo il 17 marzo 1990, sotto il segno dei Pesci. Col tempo, sboccia in lui la passione per la letteratura e la scrittura, che ha cominciato a coltivare con la partecipazione a concorsi letterari nazionali.
Laureato in “Lettere” e “Comunicazione, informazione, editoria” presso l’Università degli Studi di Bergamo, ha il sogno di vivere della propria penna.
Nel 2011, Edizioni Miele pubblica La notte delle fate, una raccolta di fiabe e racconti favolistici. In seguito alla chiusura della casa editrice, l’antologia vedrà - nel 2016 - una sua seconda edizione in self-publishing.
Nel 2013, Silele Edizioni pubblica il suo primo romanzo Irraggiungibile. Si tratta di un diario, lungo un anno, ambientato nell’Inghilterra Regency e ispirato ai lavori delle scrittrici classiche quali Jane Austen, le sorelle Brontë, Ann Radcliffe, Elizabeth Gaskell.
A un anno dalla pubblicazione di questo romanzo, nel 2014, lo stesso editore pubblica Aggrappati a un sogno, storia che conserva ambientazioni e temporalità del precedente lavoro, ma sceglie una narrazione più canonica per raccontare le vicende delle sorelle Olson e il loro desiderio di libertà. Il romanzo resterà sotto questo editore fino al 2017. Nel corso di quell’anno, il romanzo vive un’attenta fase di editing a cura di un professionista, che lo porta a un cambiamento di titolo - Catherine - e all’aggiunta di frammenti inediti.
Tra il 2014 e il 2017 si dedica alla stesura di racconti di diversa natura, vivendo una lunga esperienza creativa che lo porta alla stesura del suo terzo romanzo.
A fine 2017 viene pubblicata l’antologia Natale a Pemberley, da un’idea del gruppo Facebook “Regency & Victorian”, nella quale è presente il racconto inedito Miss Mary Bennet. Il ricavato delle vendite del volume è stato devoluto in beneficenza.
A maggio 2018 prende parte al Salone Internazionale del Libro di Torino (#salto18) con ABEditore, che pubblica l’antologia Istantanee – dieci racconti per sognatori diurni nella collana Piccoli Mondi Moderni. Si tratta della prima partecipazione di Matteo Zanini come autore alla manifestazione.
Il libro vede la presenza dell’artista Ida Bianchi Molino, che si è occupata delle illustrazioni dei dieci racconti, presenti in appendice all’antologia.
Nel 2018 sono cominciati i lavori sull’editing del suo terzo romanzo - Benzina estetica sul mondo -, con Le Mezzelane Casa Editrice, la cui uscita è prevista entro il 2019.
A settembre 2018 prende parte a un progetto artistico-editoriale con il poeta bergamasco Rumi Nicola Crippa e il pittore Giampaolo Mascheretti. In occasione dell’inaugurazione della mostra personale dell’artista - nella cornice della X edizione della Festa del Borgo - viene presentata l’antologia Oltre i confini dell’amore (Lubrina Editore), un’unione di dieci racconti inediti di autori vari strettamente connessi alle opere d’arte di Mascheretti. L’antologia contiene l’inedito Chasseurs de Trésor.
A novembre 2018, sempre grazie al team del gruppo Facebook “Regency & Victorian” viene pubblicata l’antologia natalizia Fantasmi a Northanger Abbey, che contiene l’inedito Mrs. Catherine Tilney.
A maggio 2019, la casa editrice Literary Romance pubblica Catherine in versione cartacea e in edizione digitale.
Appassionato di letteratura inglese, musica celtica e cucina.
Il suo percorso di carta e inchiostro prosegue, tra sperimentazione e interiorità. Attualmente in lavoro sul suo quinto romanzo e su una nuova raccolta di racconti lunghi, Matteo è alla costante ricerca di essenza creativa, kaleidoscopi di alfabeti e impalpabili immagini da effondere.






DICE L’AUTORE:

Dunque, l'ispirazione in generale nasce dal mio viscerale amore per i romanzi austeniani. E', infatti, grazie all'amore per le storie di Jane Austen che ho iniziato ad ambientare le mie storie nell'Inghilterra da lei raccontata. Trovo sia un frammento temporale e sociale davvero affascinante, soprattutto per come lo ha inteso lei. Nella fattispecie, in "Catherine" ho voluto giocare con la classica figura del villain presente nei romanzi regency e vittoriani (generalmente un uomo), ribaltandolo e facendo vestire questo ruolo a una donna - per di più, madre. Mi piaceva l'idea di mettere il Destino "negativo" della storia nelle mani di un personaggio che solitamente ha connotazioni ben più pacate.
La stesura della prima bozza del romanzo è durata all'incirca un anno, ma vari sono stati i lavori di editing e di limatura, di riscrittura e di aggiunta di spezzoni inediti rispetto alla prima versione.
Ultima curiosità: uno dei personaggi di "Catherine" farà capolino anche in un altro mio romanzo, al momento ancora inedito e avrà un ruolo cruciale per l'eroina di quella storia!






BREVE ESTRATTO: 

Frances Dawson, ancor prima di divenire la signora Olson, aveva ben chiaro quali fossero gli obiettivi da raggiungere nei primi venticinque anni della sua esistenza: circuire un giovane scapolo ricco abbastanza da provvedere a soddisfare ogni tappa del suo piano, sposarsi allestendo una cerimonia che sarebbe stata ricordata, per sfarzosità e opulenza, almeno nei successivi cinquant’anni, procreare una quantità non ben prestabilita di figlie femmine che le evitassero le dolorose noie e le sgradevoli fatiche della vita domestica. Quando conobbe, con tutto il compiacimento che un fortuito avversarsi del Destino può generare, colui che sarebbe divenuto il suo compagno di vita, non ebbe dubbi alcuni sul fatto che dovesse appartenerle senza nessuna riserva. John Olson era un rispettabile giovane, appartenente a una famiglia le cui ricchezze si tramandavano di padre in figlio da almeno cinque generazioni; nonostante la sua età superasse di sette anni quella della futura moglie, che all’epoca aveva soli diciott’anni, egli non si ritrasse dalle di lei pacate attenzioni e, rispondendo a esse con un vivo ed esplicito interesse, rese chiaro a entrambe le famiglie che, nel giro di uno o due anni al massimo, si sarebbero sposati. Ma il signor Olson dimostrava di non conoscere ancora appieno l’indole della signorina Dawson, forse perché era stata lei stessa a mantenere quest’ultima ben celata, consapevole che, una volta rivelata, con ogni probabilità non sarebbe riuscita a diventarne la signora. La sua determinazione, resa ancora più pressante dalle congetture che formulava di continuo, spinse il giovane a chiederla in sposa dopo solo cinque mesi di fidanzamento, trascorsine altri due, la signora Olson passeggiava già beata tra le alte sale della sua nuova e ricchissima villa.
L’intimità coniugale incontrò ben presto l’ostacolo della prima gravidanza di Frances, e scemò del tutto con la nascita di due gemelle. Ada e Cecilia rappresentavano per la signora Olson una garanzia di sollievo per il futuro; ma non soddisfacevano, tuttavia, i suoi piani nella loro integrità. Fu così che, trascorsi due anni, una delle due culle fu nuovamente riempita da una piccola creatura: Minerva Olson, che da quel giorno si unì alle sorelle nell’attesa di un Destino per loro già segnato. La precocità di queste nascite non impedì a Frances Olson di subire due aborti spontanei, che in cuor suo sperava fossero figli maschi, e di veder nascere e crescere anche una quarta e ultima figlia: Catherine.
Se il signor Olson si interessò saltuariamente all’educazione delle proprie figlie, Frances non se ne occupò affatto: affidò le creature a una nutrice, che divenne in seguito un’educatrice e, quando fu necessario, una vera e propria insegnante. La donna si accertò esclusivamente dell’acquisizione, da parte loro, dei principi e delle regole che riteneva indispensabili alle proprie comodità. Il loro avvenire e il loro benessere non rientravano tra le imminenti preoccupazioni della madre, né il padre fu mai acuto a sufficienza da comprendere le reali intenzioni della moglie, difatti non le impedì mai di perseguire il suo scopo. Per quanto concerneva la sfera del matrimonio, se Frances era stata attentissima e scrupolosa per sé, non intendeva esserlo nemmeno la metà verso le sue creature: le sue reali volontà avrebbero visto tutte e quattro le ragazze rimanere zitelle e servirla per tutta la durata della sua vita. La signora Olson, però, era tutto fuorché ingenua, e sapendo bene che sarebbe stato impossibile impedire alle figlie di sposarsi, non poté far altro che impegnarsi nel ritardarne il momento: le visite alle fanciulle furono drasticamente limitate, il loro ingresso in società avvenne solamente quando anche il signor Olson si rese conto che era indispensabile, dunque molto tardi; ogni desiderio delle figlie di recarsi in città, anche solo per accompagnare Betsie, la governante, fu sempre ostacolato con scuse che, col passare del tempo, divennero sempre meno credibili.
Nonostante tutti gli sforzi della madre per far sì che le sue quattro fanciulle crescessero nella totale ignoranza, la loro naturale predisposizione al ragionamento si tramutò via via in un’arguzia maliziosa, capace, se non di tenere testa alle cattiverie della madre, quantomeno a comprenderle. L’unione di quattro menti cresciute in tali condizioni e colme di sentimenti e speranze comuni non poteva che creare un’alchimia fortissima; e fu proprio questa la fortuna di Ada, Cecilia, Minerva e Catherine Olson: trovarsi a sopravvivere per una medesima causa; la fiducia che i loro sogni fanciulleschi trovassero la forza avverarsi. 


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