Quale modo migliore di festeggiare l'uscita dell'ebook di "Dietro lo sportello (un diavolo per capello)" dell'autrice Candy Cos, edito Pav Edizioni, se non con un'altra bellissima recensione? A cura di Manuela Ragni.
Titolo: Dietro lo sportello
(un diavolo per capello)
Autore: Candy Cos
Casa editrice: PAV Edizioni
Genere: Satira - Narrativa Umoristica
In tutti gli store online e ordinabile in tutte le librerie.
TRAMA:
Il 7 novembre 2011 inizia la mia avventura al CUP. Ancora oggi non mi capacito della fortuna avuta. Avevo messo un’inserzione su un sito per la ricerca del lavoro ed ero stata contattata dall'agenzia che all'epoca si occupava delle assunzioni. Contratto di tre mesi, non molto, con poche prospettive dal momento che non era chiaro a chi dovesse andare l’appalto… A ogni modo, rinnovo dietro rinnovo, ricorso dopo ricorso, FINALMENTE arriva il tanto desiderato contratto a tempo indeterminato. Il lavoro è di quelli seri, avendo spesso a che fare con la malattia e la sofferenza, ma il mio carattere allegro, poco incline all'accettazione, ha saputo cogliere il lato divertente di ogni situazione. Alcune parti sembreranno barzellette, ma sono vere! Chiaramente nel libro non faccio nomi e non menziono l’ospedale. Ogni riferimento è puramente casuale, tuttavia se qualcuno si “ritrovasse” in qualche descrizione, si faccia un esame di coscienza… 😉
Questa raccolta di aneddoti riguardanti il CUP mi ha fatto
ridere e riflettere. Ridere perché le situazioni raccontate a volte rasentano
davvero la follia, al punto che viene da chiedersi come sia possibile che si
verifichino certe cose o che le persone possano fare quelle domande a una
sportellista!
Riflettere perché ci si rende conto di come spesso le
istituzioni siano lontane dalle persone, che per trovare le risposte ai loro
dubbi, anche solo su come e dove fare un esame, alla fine si devono per forza
rivolgere alle persone che trovano. In questo caso, a chi sta dietro allo
sportello.
Immagino una persona, non necessariamente anziana, che deve magari
fare un esame particolare e ha paura, ha l'ansia, e non riesce più a connettere
e a pensare con la dovuta logica e che, sentendosi forse abbandonato
dall'istituzione che dovrebbe rassicurarla, scarica la sua ansia e frustrazione
sullo sportellista che è così testimone privilegiato di quel che davvero accade
nella società e nell'individuo che di quella società fa parte. E allora anche
se questa raccolta ha aumentato la mia stima per chi lavora al CUP, nel
contempo ha innescato anche una nuova pietas e voglia di fermarmi e
comprendere, di prendere un respiro prima di insultare nella mia testa chi in
quel momento sta rallentando la coda allo sportello, perché magari è solo e quello
è il primo contatto umano che ha da giorni.
Grazie a Candy Cos per averci resi partecipi di questa
realtà, che è la nostra, con ironia ed empatia.
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