Buon pomeriggio amici lettori!
Vi segnalo un'altra recente pubblicazione: "Nei miei occhi nel tuo cuore" di Giusy Viro
Titolo: Nei miei occhi nel tuo cuore
Autore: Giusy Viro
Genere: Romance contemporaneo
Disponibile in ebook a € 0,99
e in formato cartaceo a € 8,99
Pagina autore: Giusy Viro Autrice
TRAMA:
Edward, diplomatico inglese, torna a Roma dopo quindici
anni. I ricordi di un doloroso passato affiorano nella sua mente, un passato
che ha lasciato nell'animo dell'uomo cicatrici profonde. Cicatrici legate
all'immagine di una donna, l'unica che sia stata in grado di rubargli il cuore.
Fino a quando il destino capriccioso non si diverte a giocare con la vita dell'uomo.
Il fortuito incontro con Martina in uno dei luoghi simbolo
della capitale: la Fontana di Trevi.
Cosa lega Martina e Edward? Quale sarà il filo sottile che
tra passato e presente segnerà i loro destini?
Potrà quella fontana, considerata magica nell'infanzia della
ragazza, guarire le ferite che Edward si porta dentro?
Le cose possono cambiare se osservate con gli occhi dell'amore?
Le favole di una bimba possono diventare realtà?
BIOGRAFIA:
Giusy Viro nasce a Catania.
Grande appassionata di musica e teatro, fin da piccola, ha
sempre coltivato l’amore per la letteratura , poi sfociato in quello per la
scrittura.
Ha pubblicato due romanzi nel 2011 e nel 2012,
rispettivamente con la casa Editrice Laruffa Editore e in self publishing.
Il primo Dicembre è tornata, dopo anni di assenza, con
l’uscita del suo terzo romanzo; un romance contemporaneo. Ama la storia, l’arte
e la cucina siciliana.
Inguaribile ottimista, nei suoi romanzi non può mancare mai,
ironia, speranza e un lieto fine.
“la scrittura è evasione e se può contribuire a regalare
qualche sorriso, la missione dello scrittore è compiuta.”
BREVE ESTRATTO:
«Magica? Ne sei sicura?» aveva chiesto assecondandomi.
«E certo! La maestra ci ha detto che tutti quelli che
vengono a Roma e vogliono tornarci di nuovo, se vanno a Fontana di Trevi,
gettano una moneta ed esprimono questo desiderio, la fontana li esaudisce. E li
fa tornare, capisci?» Avevo parlato con l’aria fiera di chi svela qualcosa di
estremamente confidenziale, allora lui si era avvicinato al mio orecchio e,
abbassando la voce per enfatizzare ancor di più la risposta, aveva detto:
«Quello che dice la maestra è vero. Solo non credevo che
fosse magica». Ecco quello che avevo aspettato di sentire. La gioia che avevo
provato la ricordo ancora come fosse accaduto solo ieri.
«Lo sapevo, lo sapevo!» avevo gridato saltando giù dalle sue
gambe per danzare in giro per la stanza.
«Calmati terremoto», mi aveva redarguita scherzando, mentre
mi invitava a tornare da lui. «Però, spiegami! Tu sei già qui, non devi tornare
a Roma. E allora perché ti interessa tanto andarci?
«Semplice», avevo risposto con un sorriso. «Se la fontana fa
tornare la gente a Roma farà avverare anche gli altri desideri.» Papà era
scoppiato in una fragorosa risata. Avevo superato me stessa. Lo avevo
abbracciato rivolgendogli di nuovo quello sguardo convincente.
«Quindi, Papà. Andiamo?»
«Vuoi andarci veramente?»
«Sì, papà. Ti prego!»
Lui, alla fine, aveva ceduto. In fin dei conti era una
richiesta.
«Hai vinto scimmietta. Metti le scarpe che andiamo!»
Una volta arrivati a destinazione, papà era rimasto a
guardarmi in silenzio mentre io me ne stavo immobile, assorta nei miei
pensieri, mentre la piacevole brezza di giugno giocava tra i miei riccioli
vermigli.
«Papà, mi daresti una moneta?»
Lui aveva frugato nelle tasche e mi aveva allungato ciò che
chiedevo. Io l’avevo raccolta dalle sue dita come se si trattasse di un gran
tesoro, avevo voltato le spalle alla fontana, chiuso per bene gli occhi e
l’avevo lanciata nell’acqua. La moneta era scomparsa con un piccolo tonfo,
dentro la pozza fresca e cristallina. Papà si era avvicinato, curioso di sapere
quale fosse il desiderio che avevo espresso. Io avevo messo su un piccolo
broncio:
«Non dovrei dirlo, altrimenti non si avvera», avevo
protestato, ma poi le mie labbra si erano incurvate in un sorriso complice.
«Però a te lo dirò lo stesso».
«Sono tutt’orecchi».
«Ho chiesto alla fontana di trovare un bel principe, quando
sarò grande e di diventare principessa». Papà non sapeva se ridere o
preoccuparsi. Sua figlia, tra tanti desideri, aveva scelto quello che tutti i
padri speravano si realizzasse il più tardi possibile.
«Dici che lo incontrerò?» avevo chiesto un po’incerta.
«Certo che lo incontrerai», aveva risposto lui prendendomi
in braccio. «Quando sarai grande incontrerai un bel principe e sarai una
bellissima principessa».
Altro che principe, penso tornando alla realtà, mentre
svolto verso Fontana di Trevi. A parte Marcello, il mio ex ragazzo, non si vede
neppure la brutta copia di un uomo nella mia vita. Chiudo gli occhi un istante
per il caldo opprimente, continuando a pedalare ed è un istante. Sento qualcuno
che grida:
«Attenta!», ma quando riapro le palpebre, è troppo tardi.
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