mercoledì 12 agosto 2020

RECENSIONE "LA PICCOLA BOTTEGA DEL TÈ" di Caroline Roberts



Buon pomeriggio amici lettori!
Mary Rotnan ha letto per noi "La piccola bottega del tè" dell'autrice Caroline Roberts, edito Newton Compton Editori.



Autore: Caroline Roberts
Genere: Romance

Casa editrice: Newton Compton Editori
Collana: Gli insuperabili Gold

Disponibile in ebook a € 3,99
e in formato cartaceo a € 3,92 oppure 12,90

Pagina autore: Caroline Roberts



TRAMA:

Ellie Hall ha un solo desiderio: dimenticare la vita di città e dedicarsi con amore alla piccola bottega del tè di Claverham Castle, per realizzare il suo sogno di bambina. Niente più noiosi calcoli al computer, finalmente: nelle sue giornate ci saranno solo tazze fumanti accompagnate da torte e biscottini, e amabili chiacchiere con i clienti. Tutto questo è però guastato dallo scorbutico Lord Henry, proprietario del castello, contrario ad aprire le porte della propria dimora ai visitatori. Ma Ellie non ha alcuna intenzione di perdere ciò per cui ha tanto lottato e così, cupcake dopo cupcake, con la sua bottega conquista il cuore degli abitanti, e i suoi dolci diventano l'attrattiva principale del posto. Ora tutto quello che manca nella vita di Ellie è un pizzico di romanticismo: sarà forse Joe, lo scontroso amministratore della tenuta, a donarle un po' di inaspettata dolcezza? 



È il primo romanzo che leggo di questa autrice. Il fatto che sia scritto in terza persona mi ha invogliato all’acquisto.
La storia di base è buona per chi ama il romance. La voglia di Ellie Hall di riscattarsi e realizzare il suo sogno lontano dalla città porta a provare empatia per la protagonista; mentre lui è il bisbetico proprietario di un castello che preferisce vivere isolato, potrebbe essere un buon incipit. Gli ingredienti ci sono tutti; ma sfortunatamente, a mio parere, tutta questa trama non è stata sviluppata adeguatamente perdendosi in descrizioni, come quella del castello o di altri ambienti, che potevano essere contenute; in questo modo sono state tralasciate altre situazioni più importanti. Anche alcuni personaggi non hanno lo spazio dovuto, facendoli apparire come comparse senza arte né parte. Per certi versi appare una scrittura novella e presenta un editing superficiale, a causa di alcuni refusi (forse colpa della traduzione?). Più la lettura prosegue, più ci si accorge che ristagna in alcuni punti, rivelarsi piatta come se mancasse una spinta importante, anche se c’è qualche scena improvvisa. Anche la suddivisione in capitoli nominativi si rivela un’accortezza superflua. Simpatica l’idea di inserire la ricetta del dolce più famoso descritto nel romanzo, che durante la lettura suscita qualche golosità. 


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