Buongiorno follower, buon inizio settimana!
Vi segnalo "Filtri", il romanzo dell'autrice Cecilia Di Lorenzo.
Titolo: Filtri
Autore: Cecilia Di Lorenzo
Genere: Narrativa femminile
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 12,90
Pagina autore: Filtri
TRAMA:
Cosa faresti se una mattina ti svegliassi e ciò che prima ti sembrava normale, familiare, improvvisamente avesse un significato diverso?
Cosa faresti se i filtri che avvolgono la tua vita si dissolvessero, e tu vedessi tutto per la prima volta senza quei veli che, per anni, ti hanno protetto, giustificato e dato tutti gli alibi che ti servivano?
Saresti davvero capace di guardare in faccia la realtà?
Anna Milani è una donna realizzata.
Ha un matrimonio felice, un ottimo lavoro e le sue giornate sono scandite dagli impegni lavorativi e da quelli della vita mondana di una piccola città di provincia.
Non le manca nulla e nulla sembra possa turbare i suoi pensieri ovattati, asettici… indolore.
Fino a quando, un giorno qualunque, qualcosa s’incrina.
È un malessere indefinito ed insidioso, un pensiero sfuggente, una sola nota stonata in una vita apparentemente perfetta ma che, lentamente, crea una crepa e, giorno dopo giorno, i veli cadono e il suo universo non le sembra più così dorato come credeva.
Anna cerca dei nuovi alibi: è lo stress, sono gli ormoni… è Giacomo…
Giacomo è il suo primo grande amore che, dopo anni di oblio, ritorna nella sua vita.
Ma lui non è più il ragazzo che ha amato, ora è un uomo distante e senza un “poi” ma ancora capace di toccare corde profonde e far riaffiorare sentimenti sopiti da tempo…
Insieme a quelle emozioni riemerge anche il ricordo della ragazza piena di sogni che era stata, di quella che amava andare in bicicletta con il vento nei capelli, che ballava con gli occhi chiusi stringendo tra le dita l’immagine di come sarebbe stata la sua vita…
La donna che è diventata, però, è lontana anni luce da quella che sognava di essere e, mentre le sue certezze si sgretolano, i filtri si dissolvono tutti, fino a farla restare nuda difronte ad un teatrino degli orrori dove lei non è spettatrice ma attrice protagonista.
Filtri è un romanzo su quello che i nostri occhi guardano e non vedono.
È il racconto di una donna che ha smarrito sé stessa nel luccichio di una vita scintillante e che cerca di riafferrare quei sogni che si sono dissolti nel tempo.
È la storia di un amore che, dopo aver attraversato altri corpi e altri respiri, ritorna a quell'unico sguardo capace di emozionare.
Filtri è il percorso di tutti quelli che, quando arriva il momento, hanno il coraggio guardare in faccia la realtà e non voltare la testa dall’altra parte…
… perché quando arriva il conto, quelle cifre in rosso, sono il saldo della tua vita e tu, senza più alibi o scuse, non puoi far altro che pagare.
DICE L’AUTRICE:
Filtri è stato scritto 11 anni fa. L'idea è nata da un'esperienza personale: di una persona a me vicina ho improvvisamente visto la vera natura; che non ha mai nascosto ma che io giustificavo... È stata la mia prima esperienza di scrittura.
Ho scritto il romanzo di getto e poi l’ho chiuso in un cassetto perché troppo "crudo", acerbo... L'ho ripreso in mano recentemente e, dopo averlo modificato, approfondito e, spero, migliorato, l’ho iscritto al concorso letterario di Amazon "storyteller 2020".
BREVE ESTRATTO:
Ricordavo di averlo visto, il paese era piccolo e, di vista, ci conoscevamo tutti. Lo ricordavo al bar, al lido, in spiaggia, sul lungomare, ma non ci avevo mai parlato, nonostante avessimo decine di amici in comune.
Aveva due occhi neri molto belli e le labbra piene.
Lo scrutavo con curiosità chiedendomi come mai non lo avessi mai notato prima, era proprio carino e quando alzò la testa all’improvviso, guardandomi di nuovo negli occhi, sentii qualcosa muoversi dentro e una assoluta incapacità di dire una sola parola.
- Adesso brucerà un po’ di più.
Stava versando il disinfettante direttamente sulla pelle graffiata e io lanciai in piccolo grido stringendo istintivamente la sua spalla ma, nonostante il bruciore, a quell’innocente contatto, provai un’emozione acerba come una scossa elettrica, un groviglio al centro del petto che mi smorzò il respiro e mi fece arrossire.
Non so cosa fosse, so solo che ancora oggi, a distanza di quasi vent’anni, ricordo ogni dettaglio di quel momento.
Qualcuno dice si tratti di reazioni chimiche, altri parlano di alchimie, io credo che fosse semplicemente il germoglio di un sentimento che cominciava a mettere radici profonde.
Avrei provato per lui un amore accecante come solo gli amori adolescenziali sanno fare.
Mai più, neanche per l’uomo che poi ho sposato, ho provato la stessa intensità di sentimento, la stessa lacerante bramosia di succhiargli la vita in ogni singolo bacio.
Qualcuno dice che quando si diventa grandi l’amore cambia, che si ama in modo diverso, più maturo e, quindi, più profondo.
Sono solo alibi per non dover ammettere che ci stiamo accontentando di un sentimento tiepido, filtri che falsano la realtà per renderla più accettabile e che non ci permettono di vedere la verità: scegliamo di non soffrire più, scegliamo la mediocrità sentimentale per non doverci mettere in gioco un’altra volta con il rischio di uscirne a pezzi.
Meglio accontentarsi che rischiare, meglio la parvenza di un amore che la possibilità di farsi male, meglio un confortante surrogato che il tormento di un cuore disperatamente innamorato.
E mentre da adolescenti sogniamo un amore con la A maiuscola, non sempre poi si ha la fortuna di viverlo davvero e, molto più spesso, non se ne ha il coraggio e ci si accontenta di uno stentato, forzato, che ci svuota di ogni entusiasmo, di ogni vitalità.
È solo vigliaccheria, manca il coraggio di fare quella scelta, spesso dolorosa, che è l’unica in grado di darci la possibilità di vivere pienamente invece di farlo solo a metà. È il terrore della solitudine, del fallimento, di rimpiangere quell’unico amore tiepido che abbiamo rinnegato per inseguire solo un sogno.
La verità, la mia verità, è che con il tempo non si ama in modo più profondo o consapevole. Si ha solo più paura e allora, per farci piacere quello che abbiamo, lo vestiamo di significati che non esistono, di profondità fasulle. Solo altri alibi, altri filtri, altre scuse e il tempo passa e, con qualcuno che dorme al tuo fianco, ti senti sempre più solo.
Mi chiamo Cecilia, non sono giovanissima ma neanche grandissima... e poi l'età vera di una donna non si dice mai. Sono dipendente di una grande azienda, sono sposata, ho due figli e vivo al Sud, in una piccola città di provincia. Amo scrivere, leggere e cucinare. Ho cominciato a scrivere anni e anni fa... Filtri è rimasto nel cassetto per ben 11 anni e solo ora ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura.
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