Buon pomeriggio amici lettori!
Franca Poli ha letto "Cascasse il mondo" dell'autrice Maria Cristina Maffeis,
edito Rizzoli.
Titolo: Cascasse il mondo
Autore: Maria Cristina Maffeis
Genere: Romance
Casa editrice: Rizzoli
Disponibile in ebook a € 9,99
e in formato cartaceo a € 16,15
Pagina autore: Maria Cristina Maffeis
TRAMA:
Nella vita di una donna, le amiche sono fondamentali. Titti lo sa bene e infatti, "cascasse il mondo", non rinuncerebbe mai agli incontri con le sue compagne di avventure. Lei è lo spirito libero del gruppo, quella che affronta ogni circostanza con l'energia di un vulcano e il sorriso pronto. Poi ci sono loro: Ndidi, la chirurga, razionale e cinica (ma solo a prima vista); Adriana, l'insegnante dall'animo inguaribilmente romantico; e infine Irma, che di mestiere è psicologa e di soprannome è "la Dolce". I loro problemi sono quelli di tutte le donne ma, tra maschi incapaci, parenti a dir poco eccentrici e animali domestici un po' matti, ce n'è uno più grande degli altri, un dramma che le accomuna e le spinge a restare unite per darsi forza e speranza. Così, davanti a un caffè o a un aperitivo, ogni appuntamento è l'occasione per chiedere e regalare consigli, per condividere segreti, sogni, successi, ma anche delusioni e dolori. Perché solo la vera amicizia può aiutarci ad affrontare i periodi difficili e a riscoprire il sollievo di una risata al momento giusto. E perché vivere con intensità il presente è il rimedio migliore per sconfiggere la paura del futuro.
In "Cascasse il mondo", Titti, la protagonista, ci parla con ironia della sua malattia. Sarà infatti lei la voce narrante di questo romanzo. Non si limiterà però a raccontarci quello che sta succedendo a lei, ma ci parlerà anche di quello che accade alle sue amiche. Ci fa capire quanto possa essere bella un'amicizia sincera fra donne. Di quanto le donne possano combattere insieme grandi battaglie come, ad esempio, affrontare una malattia grave, un divorzio, una situazione familiare piuttosto incasinata.
Scritto in modo fluido e divertente nonostante la tematica della malattia, questo libro mi ha coinvolto dalla prima all'ultima pagina. Ero curiosa di sapere come Titti e le sue amiche Ndidi, Adriana e Irma avrebbero affrontato i loro problemi. Ognuna di loro ha, o ha avuto, a che fare con uomini inaffidabili, parenti un po' strani, animali altrettanto strani e strambi.
Le protagoniste sono forti e carismatiche e le loro storie appassionano. Si entra facilmente in empatia con loro anche perché chiunque può rispecchiarsi in queste donne. Hanno un proprio carattere e un differente modo di affrontare i problemi sia familiari che lavorativi.
C'è la dottoressa specializzata in chirurgia, che deve compiere salti mortali per farsi valere e rispettare sul lavoro. Inoltre, deve fare i conti con un marito che si è “preso” una pausa dai doveri familiari per ritrovare se stesso.
Troviamo l'insegnate precaria che ha problemi a far quadrare il bilancio familiare, visto che il marito ha parecchie idee, ma nessuna si concretizza in fonte di guadagno. Inoltre si ritrova a convivere con Domitilla, l'anziana prozia del marito dall'età indefinita che è veramente una fonte di perle di saggezza.
Poi c'è la psicologa, anche lei con problemi coniugali alle spalle.
Infine c'è la cameriera che lavora in un bar.
Hanno però una cosa che le accomuna: l'amicizia! Cascasse il mondo, queste quattro donne non rinuncerebbero mai a trascorrere un po' di tempo assieme. Non ha importanza se ne hanno a sufficienza per pranzare oppure solo quello per prendere un caffè, devono incontrarsi, perché per loro l'amicizia è fondamentale. In questi incontri si possono confrontare, condividere segreti, sogni, delusioni e speranze, chiedere o elargire consigli.
Mi è piaciuto molto il finale a sorpresa. Per buona parte della lettura non ho minimamente sospettato che il libro potesse terminare così. Devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita.
È un libro che mi ha commosso e fatto ridere al tempo stesso! Una storia che affronta un tema delicato quale la malattia, ma che viene trattato dall'autrice in modo “leggero” e ironico.
Lo consiglio sicuramente.
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