lunedì 11 gennaio 2021

"SOGNI, LA FANTASCIENZA DEI SENTIMENTI" di Marco Bonafede

 

Buon pomeriggio amici lettori!
il romanzo dell'autore Marco Bonafede.





Autore: Marco Bonafede

Genere: Fantascienza 

Disponibile in ebook a € 5,00
E in formato cartaceo a € 15,00

Contatto autore: Marco Bonafede



TRAMA:

Sonia Montes è una biofisica che lavora per la Morpheus SA, una multinazionale specializzata in cure psichiatriche. In una clinica svizzera i pazienti vengono curati con la psicochirurgia, una tecnica avveniristica che rimuove i disturbi mentali in maniera rapida ed efficace. Non sono più necessarie lunghe psicoterapie o trattamenti farmacologici, gli psicochirurghi possono entrare nei sogni dei pazienti ed eliminare i loro fantasmi inconsci.
Le opere di grandi pittori come Bruegel, Bosh, Paolo Uccello, Magritte, Klimt, Mirò, Dalì, sono alla base degli scenari onirici.
La condivisione dei sogni è la tecnologia del futuro, un futuro che può arrivare prima del previsto.


DICE L’AUTORE:

Lavoro in ospedale e durante le prime settimane dell’epidemia Covid19 sono andato a vivere per precauzione da solo, per non avere contatti coi miei familiari. Avevo un computer senza connessione internet, mancava la televisione ma c’erano parecchi libri, alcuni dei quali d’arte. Sogni è un romanzo per immagini, abbastanza congeniale per me perché in passato mi sono occupato dei fumetti.
Per scriverlo ho riletto "L'interpretazione dei sogni" di Freud. È stato scritto da marzo ad agosto del 2020.
Per me il momento più bello della scrittura è quando si fanno le ricerche preparatorie e l'idea viene sviluppata.
Mia figlia adolescente mi ha fatto scoprire le serie tv e si vede l'influenza che hanno avuto nello sviluppo dell'idea, che è pensata come una sorta di stagione 1. Il romanzo Ready player one, che piace molto a mia figlia, è stato un modello. Ormai ci sono tanti effetti visivi nei film che realizzare Sogni come film non sarebbe un problema.
Poi ci sono anche tutta una serie di questioni collegate col mio lavoro di psichiatra, ma il discorso si farebbe lungo.
Ho scritto altri romanzi e da qualche anno pubblico solo su Amazon.





BREVE ESTRATTO:

- Io la più grande scrittrice vivente!? È una sciocchezza totale! Essere famosa non vuol dire essere grande. La grandezza te la danno solo dopo che sei morta ed è finito il casino delle interviste, delle promozioni, del marketing. Quando le persone non guardano più i film e le serie tv tratte dai tuoi romanzi, quando non ci sono più offerte speciali, quando gli editori non investono più su di te, solo allora, se continuano a leggere quello che hai scritto, ti danno la patente di grandezza. Ed è una soddisfazione idiota, perché appunto sei già morta. Vede, una volta trovai a casa di una mia zia una vecchissima rivista. Parlava di una famosa scrittrice degli anni 50 del secolo scorso e del grande successo dei suoi romanzi. Già trenta anni fa nessuno ricordava quella scrittrice. Forse finirà così anche per me. Ma siccome sarò morta non me ne importerà nulla.
- Cosa si aspetta dalla terapia?
- Cioè, cosa voglio ottenere?
- Si. 
Dorothy Queen esita, si guarda intorno, poi dice:
- Mi capitava già prima, ma per brevi periodi, per qualche giorno, per una settimana, al massimo due: non riuscivo più a scrivere. Mi alzavo la mattina, facevo colazione, mi sedevo al computer, guardavo la posta, guardavo a che punto era la spedizione dell’ultimo pacco in arrivo da Amazon o da Ebay, poi cercavo di scrivere e non ci riuscivo. Finiva che perdevo tempo su Facebook coi giochi di caramelle o di carte. Alla fine pensavo, “Va bene, devo fare qualche ricerca sulla trama del mio romanzo.” e allora cercavo qualche posto dove ambientarlo, lo esploravo con google map, una bella passeggiata in realtà virtuale e mi dicevo “Comunque ho lavorato, sarà facilissimo descrivere in quale ambiente si muove il mio personaggio.”   Adesso è peggio. Sono ferma da sei mesi e non riesco a decidermi a cominciare un nuovo romanzo. Penso che se anche lo comincio non avrò la forza di finirlo e resterà incompiuto. E allora perché sobbarcarmi dello sforzo e della pena di scrivere?
Frida chiede: - È solo un problema di volontà o non riesce a trovare l’idea giusta?
-Le idee non mancano mai. Ogni scrittore ne ha almeno una decina nella mente: spunti, abbozzi di trama, suggestioni. Ma sono tutte idee che non svilupperà mai, che non vedranno mai la luce. C’è un episodio dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto che mi piace molto… Sapete cos’è L’Orlando Furioso? Lei, dottore, è italiano quindi lo sa sicuramente, la dottoressa è americana, forse no.
-  No, non lo conosco. – dice Frida.
- È un romanzo in versi del 500 su un cavaliere innamorato. Il paladino Orlando impazzisce d’amore e il suo amico Astolfo va a cercare il suo senno perduto sulla luna, perché la luna è piena di ampolle col senno perduto degli uomini. Io immagino che sulla luna ci siano valli intere piene di ampolle con dentro i fogli arrotolati dei romanzi non scritti. Perché, voi non lo sapete, ma scrivere un romanzo è un atto d’amore.
- In che senso?
- Voi andate in giro per la strada, incontrate altre persone, a volte le considerate attraenti. Arrivate a fare anche qualche fantasia più o meno spinta su di loro, ma poi non fate nulla. Sono solo delle simpatie senza importanza, che potrebbero essere qualcosa in più ma non lo diventeranno mai. Solo raramente quella che è solo una lieve attrazione diventa qualcosa di più e cresce sino a diventare il pensiero con cui ti alzi la mattina e quello con cui ti addormenti la sera. Cominciare un romanzo è come innamorarsi: per mesi, a volte per anni, il romanzo che stai scrivendo diventa il centro dei tuoi pensieri, come se fosse la persona che desideri. Spesso, nel corso della giornata, ti vengono in mente idee che vorresti inserire nel romanzo e speri di ricordartele. Finisci con l’andare in giro con un notes e una matita in tasca per non lasciarti sfuggire un’idea o un brandello di conversazione che può essere utile per il romanzo. Tutto ti parla del tuo romanzo come tutto ti parla della persona amata, quando sei innamorata. Mentre lo scrivi non pensi se avrà successo o meno, o meglio non te ne importa nulla, stai vivendo la tua storia d’amore e questo ti basta. Ecco, io non riesco più a innamorarmi.





 
Nato nel 1959, Marco Bonafede lavora come medico psichiatra.
Ha esordito nel 1979 come sceneggiatore e disegnatore di fumetti, pubblicando su La Città Futura, L’Unità, Eureka e per la Glénat Italia.
I suoi libri principali sono: Sigmund Freud (fumetto 1992), Virtual Eros (romanzo 1994), Fisica della Mente (saggio scientifico 2000), Asia Anderson e i fantasmi del tempo (romanzo 2009). 
Sono tutti pubblicati con Amazon KDP.


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