Franca Poli ha letto per noi "Dedalus" dell'autrice Francesca Redolfi,
edito Le Mezzelane.
Titolo: Dedalus
Autore: Francesca Redolfi
Genere: Young Adult
Casa editrice: Le Mezzelane
Disponibile in ebook a € 5,99
E in formato cartaceo a € 17,10
Contatti Facebook: Francesca Redolfi
TRAMA:
Clara ha sedici anni e un solo desiderio: che suo padre, gravemente malato, guarisca. Tuttavia, sa che ciò è quasi impossibile e quindi, essendo orfana di madre, presto dovrà trasferirsi in casa di una zia che non sopporta.
Qualcosa, però, riaccende la sua speranza. Una notte, insieme alla sabbia portata da un mare lontano, in città arriva Dedalus. È il luna park più grande del mondo, capace di suscitare incanto e meraviglia. Ma quello che più cattura l’interesse della ragazza sono i racconti su un guaritore di Dedalus, dalle prodigiose capacità taumaturgiche.
Nell’intento di salvare suo padre, e aiutata da Jan, giovane ed enigmatico giostraio, Clara partecipa al Torneo del luna park, entrando in un mondo fantastico, magistralmente creato con l’arte dell’illusionismo.
Tra gare di aquiloni e incantatori di serpenti, giostre che sfiorano il cielo, saltimbanchi, funamboli e segreti taciuti, Clara scoprirà infine che a volte il viaggio più immaginifico è quello dentro se stessi.
Dedalus è un romanzo “Young Adult” ambientato nel Luna Park più grande del mondo.
Ma più di tutto è una storia d’amore.
Ha qualche affinità con il fantasy, tuttavia è privo di elementi paranormali: tutto è riconducibile alla realtà.
Ciò che si può trovare a Dedalus, in fin dei conti, è illusionismo, suggestione, malìa...
«Tutto ciò cominciò davvero nei giorni in cui furono fissate le Leggi dell’Amore. Le leggi che stabiliscono chi si deve amare, e come. E quanto»
Arundhati Roy, “Il dio delle piccole cose”
Chi si appresta a leggere Dedalus non sa di entrare in un mondo magico, fatto di illusioni, prove da superare, realtà distorte, dove ogni cosa sembra possibile da realizzare, subendone il fascino. Al suo interno però troverà anche una bellissima, dolce e impossibile, almeno agli occhi dei puritani, storia d'amore.
Dedalus è il luna park più grande del mondo, capace di suscitare incanto e meraviglia. Un insieme di persone, attrazioni, giochi, che inducono il visitatore a non poter fare a meno di tornare. È un percorso di vita che aiuta a conoscere se stessi affrontando prove che non si sapeva di poter superare.
Clara Viola (Fiore) a sedici anni ha un solo desiderio: la guarigione dell'adorato padre gravemente malato. Tuttavia è consapevole che ciò è pressoché impossibile e quindi, essendo già orfana di madre, presto dovrà trasferirsi a casa della insopportabile zia paterna, che al momento vive con loro e dove presto dovrebbe raggiungerla anche Giona, l'altrettanto insopportabile cugino. Sa che, per forza di cose, lei sarà affidata a questa donna che non è per niente affettuosa, ma sempre pronta a dare giudizi negativi su tutto e a criticare la nipote.
Non solo, dovrà anche lasciare il suo paese, la scuola, gli amici per andare a vivere al sud Italia e ritornare così nel luogo da cui il padre è emigrato anni prima.
Qualcosa, però, riaccende la sua speranza. Una notte, insieme alla sabbia portata da un mare lontano, in città arriva il luna park. Ciò che cattura l’interesse della ragazza non è la possibilità di divertirsi, ma sono i racconti su un guaritore di Dedalus, dalle prodigiose capacità taumaturgiche. Ha sentito dire in paese che dodici anni prima aveva guarito una persona del luogo. Così, nonostante il divieto del genitore e sconsigliata dall'amica Iris e dai compagni di scuola, decide di recarsi al luna park per cercare di trovare questo individuo. Scopre però che per poter accedere al guaritore deve vincere un torneo costituito da diverse prove. Fa la conoscenza di Jan, un giovane giostraio, che le sarà d'aiuto nell'affrontare le varie prove per aggiudicarsi la competizione, la incita a proseguire, le è vicino quando ne ha bisogno. Con questo ragazzo, a volte sbruffone a volte dolce e romantico, Clara riesce ad arrivare al termine del torneo. La frequentazione del luna park e di Jan da parte di Clara ha però un risvolto negativo. La ragazza infatti litiga con la sua migliore amica, Iris, accusandola di avere fatto la spia... di avere detto al padre che frequentava di nascosto Dedalus, nonostante il suo veto. Il rapporto di amicizia che le legava è compromesso, Clara non vuole parlare con Iris, nonostante quest'ultima cerchi in tutti i modi di scusarsi.
Una sera, mentre assiste ad uno spettacolo di acrobati, fa una sconcertante scoperta che la sconvolge e nello stesso tempo la coinvolge. Viene a conoscenza di un segreto, una menzogna con la quale ha convissuto per tanti anni. Per una ragazzina di sedici anni questa rivelazione è un trauma. Non sa come affrontarla, ma soprattutto non può confidarsi con l'amica che ha allontanato, tanto meno lo può fare con il padre. Questa però non sarà l'unica sorpresa che le riserva Dedalus. Ne avrà un'altra durante l'ultima gara del torneo. Non posso dire di più altrimenti svelerei troppo.
Tra gare di aquiloni e canoe, incantatori di serpenti, caccia al tesoro, giostre che sfiorano il cielo, saltimbanchi, funamboli e segreti taciuti, Clara/Viola scoprirà che a volte il viaggio più immaginifico è quello dentro se stessi. Si rende conto che ogni sfida affrontata non è altro che un modo per prepararla alla vita, per dirle di non cedere mai senza tentare ogni possibilità, che non è e non sarà mai sola. Per farle capire che rinunce e dolori non sempre sono necessari se si riesce a percepire quale sia la parola che più esprime ciò che si vuole.
Ho divorato questo libro, l'ho apprezzato dalla prima all'ultima pagina, non riuscivo a staccarmi dal tablet. La storia ha momenti allegri, altri tristi e dolorosi, ma è emozionante e toccante dall'inizio alla fine. Devo dire che in alcuni frangenti mi sono commossa fino alle lacrime. Tutto questo grazie alla scrittura fluida e accurata, alla trama ben impostata e piuttosto originale, a dei dialoghi veloci e mai noiosi. La narrazione avviene in prima persona con il pov di Clara. Mi è piaciuta l'idea di Francesca Redolfi di iniziare i vari capitoli con l'etimologia di alcune parole che si trovano all'interno del capitolo stesso. Grazie anche per la traduzione a piè pagina delle parole o frasi pronunciate in Romanés, la lingua parlata dai Sinti, in particolare da Jan.
Ho amato sia Clara che Jan, due protagonisti giovanissimi, ma già con una maturità interiore che deriva loro dalle prove, a volte quasi impossibili, che hanno superato fino ad ora e da quelle che devono ancora aspettarsi dalla vita per raggiungere la felicità. Ho trovato le loro caratteristiche ben delineate. Così come lo sono le altre persone che ruotano attorno ai due protagonisti. L'autrice ha creato dei personaggi che riescono a catalizzare il lettore, a coinvolgerlo, si ha la sensazione di vederli e toccarli.
Anche la descrizione di Dedalus è parecchio dettagliata. Mentre leggevo mi sembrava di assistere agli spettacoli, di guardare Clara che affrontava le cascate del fiume in canoa, tentava di uscire dal labirinto magico ecc. Non mi è risultato difficile “vedere” il folletto alla cassa, il presentatore che Clara paragona a un pinguino, la giostra dei cavalli, la locanda gestita da Maria, la madre di Jan...
Consiglio vivamente di leggere questo libro, che io ho trovato stupendo, al cui interno troverete una struggente e giovanile storia d'amore irta di ostacoli e prove da affrontare, di magia e avventura, scelte dolorose e speranza per un futuro migliore.
I miei complimenti a Francesca Redolfi.
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