Buongiorno follower, buon sabato!
Vi segnalo "Mu" dell'autore Nunzio Di Sarno,
edito Oèdipus Editore.
Titolo: Mu
Autore: Nunzio Di Sarno
Genere: Raccolta di poesie
Casa editrice: Oèdipus Edizioni
Disponibile in formato cartaceo a € 14,00
Contatto Facebook: Nunzio Di Sarno
COMUNICATO STAMPA:
Le prime parole che troviamo ad aprire la raccolta di Nunzio Di Sarno sono quelle di un koan zen:
Un monaco chiese a Joshu: “Un cane ha la natura di Buddha?”
Joshu rispose: “Mu”
Mu mantiene in sé gli opposti e spinge a trascenderli in uno slancio che scatta lontano dalla logica e dalla premeditazione.
E quando pensi di averlo afferrato è proprio lì che ti scappa.
Ci si può solo muovere insieme.
Il koan ci mostra la strada che si fa traccia e mappa.
Una mappa che si mantiene giusto per il passaggio e le luci che durano sono le realizzazioni, in balia dell’amore e l’amicizia, delle droghe, dell’alcool e delle meditazioni, della malattia, della morte e della disciplina, in seno alle famiglie “vecchie, nuove e ritrovate”.
In una parola la Vita.
Che suona al passaggio del vento, ma anche al ritmo sghembo di Monk e alle distorsioni secche dei Ramones.
È un attimo e le gambe a croce schizzano nel Pogo.
In una spinta continua alla trasformazione, che trova, nella trasfigurazione della mancanza e degli eccessi, le nuove forme.
E come riporta “Manifesto” il suono è sempre operativo, tutto è vissuto! Niente spazio per l’ozio, gli ammiccamenti e le consolazioni di rito.
Come potrebbero le pose reggere al vortice degli Elementi?
Il pensiero si produce nell’azione e all’azione riconduce sempre.
E l’azione non può non essere politica.
Qui il lettore non può restare sulla soglia a guardare, è chiamato ad aprirsi ed immergersi per sentire su di sé, sposando i ritmi per ritrovarsi a pezzi. Unico sentiero per accedere alle forme nuove.
Nunzio Di Sarno nasce a Napoli, si laurea in lingue e letterature straniere con una tesi su Ginna e le connessioni tra astrattismo e spiritualismo. Ha lavorato come operatore sociale, mediatore culturale, insegnante di italiano L2, di sostegno e di inglese.
Da alcuni anni risiede ed insegna a Firenze.
Nel 2021si laurea in psicologia clinica e della riabilitazione con una tesi su Yoga, Tai Chi e mindfulness come terapie complementari nella malattia di Parkinson.
Mu, pubblicata da Oèdipus edizioni nell’agosto 2020, è la sua raccolta d’esordio. Sue poesie ed articoli sono presenti su diversi siti e blog letterari.
Perché non mi faccio saltare il cervello con un colpo di pistola
Quando il buio mi mangia il cuore
E la saturazione m’irrigidisce
E mi arma la mano
In un attimo un filo si allenta
E piano ritorna a galla
Ciò che mi trattiene −
Le telefonate improvvise
A un passo dal baratro
Il sole sugli occhi chiusi
Che indora i pensieri
Il vento che asciuga
E suona al contatto
Le sante immersioni
Nell’utero marino
Le abbuffate infinite
Delle feste comandate
Le pisciate da ubriachi
Mentre si ride da soli
La lealtà furiosa nel Pogo
Battezzato dal sudore
Il profumo delle tette
E le curve della schiena
I viaggi in nave da solo
A piangere sul ponte
Le epifanie in Grecia
E la philia dei greci
La nemesi inaspettata
Per l’uno e per i molti
L’amore degli amici e
L’amicizia delle amanti
Le lenzuola pulite dopo
Chilometri macinati
I papaveri che spuntano
Tra binari e traversine
La neve che ammutolisce
E riempie col silenzio
La scienza evangelica
Del marxismo che verrà
Il nodo alla gola che
Si scioglie in lacrime
I respiri sintonici nel sesso
Eccitati dall’odore della pelle
Il sonno animale dopo la fatica
Sicuro e avvolto dal calore
I pianti disperati, di rivelazione
D’amore e di riconciliazione
Il sorriso contagioso
Dei vecchi e dei bambini
L’abbraccio delle famiglie
Vecchie, nuove e ritrovate
L’alleanza terapeutica in
Ogni contatto risvegliato
L’impermanenza sicura
Della follia e del dolore
Il blu insondato delle
Dorate meditazioni
E per ultimo la realizzazione
Che la coscienza non si estingue
Non con un proiettile da due soldi
Né con una bomba all’idrogeno
E quella che si spera una fine
Sarà un inizio
E quello che si crede un attimo
Sarà un’eternità
Manifesto
Scrivo perché la poesia è visione
Il primo passo per la trasformazione
Scrivo perché la parola è una traccia
E il suono è operativo
Scrivo perché la beatitudine è bellezza
E il vuoto è compassione
Scrivo perché Milarepa cantava
Nessun commento:
Posta un commento