Buon pomeriggio amici lettori!
Franca Poli e Daniela Colaiacomo hanno letto "Un weekend (quasi) perfetto"
della coppia di autrici Rujada Atzori e Antonella Maggio.
Titolo: Un weekend (quasi) perfetto
Autore: Rujada Atzori e Antonella Maggio
Genere: Commedia romantica
Disponibile in ebook a € 1,99
E in formato cartaceo a € 17,16
Pagine autori:
TRAMA:
Chi trova un amico trova un tesoro. E chi, invece, trova un nemico?
Elisa e Camilla non sanno assolutamente nulla l’una dell’altra, in comune hanno la semplice sfortuna di non aver mai trovato una migliore amica degna di essere chiamata tale. La prima è innamorata di Alex, l’ha già perso una volta e non ha alcuna intenzione di rinunciare di nuovo a lui. La seconda è già scappata una volta dall’altare, mandando all’aria il suo matrimonio, e ora solo il suo compagno chef è in grado di tenere a bada i suoi colpi di testa.
Ma se il biglietto vincente di una lotteria che, come primo premio, prevede un folle weekend ad Amsterdam, finisse nelle mani di entrambe e nessuna delle due fosse disposta a rinunciarvi?
Le opzioni sono due: sabotarsi a vicenda fino ad avere un solo vincitore oppure scendere a compromessi e sperare di non finire nei guai.
Se devo essere sincera non mi sono piaciute le protagoniste femminili di questo libro, Elisa e Camilla. Non sono riuscita a entrare in empatia con loro. Per buona parte della storia si azzuffano, si insultano e altro ancora, risultando un po' pesanti e pedanti a mio avviso. Poi all'improvviso smettono di farsi la guerra e diventano amiche confidandosi cose che non avevano detto nemmeno ai loro compagni di vita. Per questo motivo, nonostante la trama accattivante e la scrittura accurata, non sono riuscita ad apprezzarlo appieno. Per quanto riguarda Alex e Vito, rispettivamente marito di Elisa e fidanzato di Camilla, il mio giudizio è altalenante. In alcune situazioni mi è piaciuto il loro comportamento, in altre meno.
La storia di per sé è carina e di facile lettura. Inoltre, come ho già accennato, ho gradito il modo di scrivere di queste autrici, che riescono a interagire bene tra di loro. Il testo, infatti, appare scorrevole (non si direbbe che è scritto a quattro mani) e non ci sono dei periodi di pausa durante la narrazione, che avviene in prima persona con il pov alternato di Elisa e Camilla.
Il tutto ruota attorno a un biglietto della lotteria venduto nel corso della “sagra del cetriolo e della fragole” che si svolge a Gubbio in provincia di Perugia. È proprio lì che le nostre due coppie fanno conoscenza. Entrambe risultano vincitrici del primo premio che consiste in un viaggio, ma come è possibile che ci siano due biglietti con lo stesso numero di serie?
A chi andrà il premio? Quale delle due coppie partirà per un romantico week end ad Amsterdam? È a questo punto che la componente femminile delle due coppie dà il peggio di sé, a volte spalleggiata dai rispettivi uomini, a volte invece biasimata da loro che esasperati si allontanavano lasciando le due donne sole a tirarsi per i capelli.
Non vi dirò cosa succede per non fare spoiler, ma posso accennare che la parte che mi è piaciuta di più è quella finale. Se volete sapere chi andrà ad Amsterdam, dovrete leggere il libro che, sebbene io non abbia apprezzato appieno, sono certa incontrerà il favore di molti.
Alla Sagra del Cetriolo e delle Fragole di Perugia, Camilla e Vito incontrano Elisa e Alex; più che un incontro è in realtà uno scontro perché, per un errore, i biglietti acquistati dalle due coppie hanno lo stesso numero e risultano vincenti: per accaparrarsi il diritto di partire per il weekend messo in palio dall'agenzia di viaggio di Mariolino, tra Camilla ed Elisa è la guerra.
Le due donne prese da frenesia cominciano una serie infinita di dispetti - azioni al limite della legge, quasi criminali - per impedire l'una all'altra la partenza e assicurarsi la vacanza agognata.
Questo è quanto: un continuo scambio di gesti inconsulti, stranamente non perseguiti penalmente, che vengono esasperati quando l'agenzia di viaggio trova una soluzione che soddisfa Vito e Alex - Vito è un noto chef e Alex un suo estimatore - ma accentua l'antipatia delle loro ragazze.
Personalmente ho avuto difficoltà a leggere questo libro. Scritto molto bene - come ci hanno abituato le due autrici delle quali ho letto altri lavori trovandoli assolutamente piacevoli e soddisfacenti -, mi ha trasmesso tanta carica negativa, un fastidio che mi ha obbligata a interrompere la lettura più volte. Le due autrici hanno saputo trasmettere tutta la negatività del rapporto instaurato tra le due protagoniste della storia verso le quali non ho provato alcuna simpatia, e, se questo era il loro scopo, ci sono riuscite in pieno ma io non mi sono divertita, affatto, solo alla fine hanno saputo strapparmi qualche sorriso.
Mi dispiace ma non ho ad apprezzato i dispetti - come dicevo prima al limite della legalità se non proprio illegali - che Camilla ed Elisa si scambiano, essendo così fuori del mio modo di essere, non sono entrata in empatia con loro e non ho capito neanche il ruolo di Vito e Alex, figure marginali e senza spessore nella storia gestita da due invasate.
Apprezzo molto sia Rujada Atzori che Antonella Maggio per tanti loro libri che ho letto ma questo, mi dispiace molto, non l'ho capito.
Essendo il giudizio del tutto personale e basato sulla mia risposta caratteriale, non posso consigliarne o sconsigliarne la lettura.
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