sabato 26 giugno 2021

RECENSIONE "LE CINQUE DONNE DELLA MIA VITA" di Luigi Imperatore

 

Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Le cinque donne della mia vita" 
dell'autore Luigi Imperatore. A cura di S.I.



Autore: Luigi Imperatore

Genere: Narrativa contemporanea

Casa editrice: Rossini Editore

Disponibile in formato cartaceo a € 10,44

Contatto Facebook: Luigi Imperatore 


Sergio è uomo con alle spalle un matrimonio fallito, un dialogo interrotto da anni con il suo migliore amico ed è privo di qualsivoglia, serio legame sentimentale. La sua vita cambia quando scopre di avere un tumore al fegato: morte, amore, sentimenti iniziano a essere visti in maniera differente. Così, decide di andare in cerca di tutto ciò che è stato, per lui, veramente importante provando, se possibile, a rimediare ai suoi stessi errori. In un rocambolesco viaggio attraverso l'Italia, Sergio verrà a conoscenza di clamorose verità che gli faranno apprezzare e scoprire le persone che lo amano davvero. 

La storia prende subito, è comica, tragica, completamente sopra le righe ma soprattutto sorprendente. Imperatore ha una scrittura fluida e ben strutturata, sa scolpire i suoi personaggi che hanno le loro voci e i loro sguardi ben distinguibili.
Sergio è un uomo che ha sempre vissuto come quei palazzi che osserva, semi coperti dalla nebbia, senza troppo svelarsi. Non ha concluso granché, ha avuto tre amori importanti: Francesca, la prima fidanzata e delusione amorosa, Giuliana, la bella moglie brasiliana che ha tradito con Serena, preferendo le scorciatoie sentimentali al più insidioso cammino del recupero dell’armonia di coppia.
La donna che deve aver amato di più, la prima, in realtà, da citare: la madre. Rivelare l’identità della quinta equivale a fare spoiler...
Sergio è arrivato a quarant’anni, nel mezzo del cammin di nostra vita, l’autore cita Dante in altri modi lungo il testo, e lui si sente ancora timido, inconcludente e l’unica cosa che lo fa sentire utile è lo sventare i reiterati tentativi di suicidio dell’amico Stefano, rimasto paraplegico a seguito d’un incidente.
La situazione si ribalta quando fa capolino un doloretto nel suo addome che si viene a scoprire essere un tumore al fegato in stato già avanzato. Gli resta da vivere molto poco tempo, e ha tantissime cose che teme di lasciare incompiute, ha solo l’amico che vuole morire da cui farsi aiutare… Ma come gli ha appena detto l’oncologo: “Chi ha ancora tempo non aspetti tempo.”
È incredibile come l’autore riesce a seminare risate lungo il viaggio intrapreso dai due, il cui obiettivo è recuperare il tempo perso, nonostante un quadro iniziale così nero e gli eventi drammatici che li coinvolgeranno. 
C’è spazio per riflessioni sulla solitudine degli anziani e delle persone affette da patologie mentali, sul rapporto coi figli, sulla violenza nella coppia e anche per qualche incongruenza che rende la vicenda meno verosimile. Questo non ha un gran peso, un libro drammatico che trasmette ottimismo può avere solo un giudizio positivo.


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