Buongiorno follower, buona domenica!
Oggi lasciamo la parola a Sara P. Grey che ci presenta "Dreaming of a pink Christmas (Natale in rosa)", il suo ultimo lavoro, e a Franca Poli e Daniela Colaiacomo che hanno avuto il piacere di leggerlo in anteprima per noi.
Titolo: Dreaming of a pink Christmas
Autore: Sara P. Grey
Genere: Romance contemporaneo
- Romantic comedy
Disponibile in ebook al prezzo lancio di € 0,99
E in formato cartaceo a € 6,50
TRAMA:
“Le regole del Pink Christmas Club:
· Il Natale non è fatto di cose, ma di persone
· Non si è mai troppo grandi per chiedere qualcosa a Babbo Natale
· La magia esiste, non si perde né si trova: sta a noi crearla.”
Una moderna “princi-rentola” (un po’ principessa, un po’ Cenerentola)
Un principe supereroe (ma non mettetegli la calzamaglia!)
Un mese di tempo
Un incarico all’apparenza impossibile da portare a termine
Un unico requisito da rispettare…
Ma facciamo un passo indietro, e cominciamo dalle presentazioni: mi chiamo Adelasia Malsavora Castelli e, nonostante il nome da principessa, alle fiabe ho smesso di credere già da un po’. Così come alla fata madrina, a Babbo Natale, agli elfi mangiacalzini, e alla popolazione di creature magiche, generose e dispettose in egual misura, che a quanto pare non ha smesso di credere in me, invece.
Chi altri si inventerebbe, infatti, di farmi assegnare l’ingrato compito di organizzare una festa della Vigilia avendo a disposizione un mese di tempo, un budget risicato e un’unica linea-guida: che sia tutto… rosa!?
«Perché se non te la concedi a Natale qualche follia, allora quando?»
Racconto autoconclusivo ad ambientazione natalizia, collegato a “Non cercavo l’amore… è stato lui a trovarmi!”
Spoile alert: preparatevi a incontrare vecchi e nuovi amici, a sperimentare la vera magia del Natale, a riempirvi le narici del profumo del pan di zenzero appena sfornato e a ricoprirvi di glitter e tanto, tanto rosa!
DICE L’AUTRICE:
Questo racconto è nato un po’ per gioco, un po’ per una sfida contro me stessa. Una sera di ottobre, mentre guardavo un film di Natale su Netflix, mi sono detta: perché non scrivere qualcosa a tema? Io amo tutto ciò che ha a che fare con le festività natalizie, la neve, i romanzi ambientati in questo periodo, e ogni anno non vedo l’ora che arrivino le feste per poterne fare scorpacciata. Detto fatto, in due settimane è stato scritto “Natale in rosa”.
All’inizio il racconto doveva avere un finale agrodolce e, come unica certezza, la presenza di un fenicottero. Ormai mi conoscete, sono stramba a questa maniera: mi piace inserire cose inaspettate nei miei romanzi, e un gatto sarebbe stato davvero scontato, a questo punto. Anche il rospo l’avevo già usato, così come il bassotto, le opzioni “simpatia” erano ormai ridotte, ma quando ho trovato l’immagine perfetta per la cover... diciamo che lì è avvenuta l’illuminazione. Sulla via per Milano.
La ragazza col suo fenicottero gonfiabile vi ricorda qualcuno? Non è un caso. Adelasia Malsavora Castelli, la ragazza timida e impacciata, ma tanto dolce di “Non cercavo l’amore… è stato lui a trovarmi!”, mi mancava. Assieme alla ca**utissima principessa-zia, è stato uno dei personaggi più amati, e quello di cui mi è stato chiesto con più insistenza se, un giorno, le avrei dedicato una storia. L’occasione fa la donna ladra, insomma, e poi volevo fare un piccolo regalo a chi si è affezionato ai personaggi di quel romanzo, tornando a trovarli (nel racconto ci sono anche un paio di “ospiti speciali” che fanno la loro apparizione e ci lasciano scoprire cosa è successo, a sei anni di distanza😊)
Tutti i luoghi descritti nel racconto esistono, li ho vissuti, respirati, amati. Anche la storia della caldaia è una #truestory vissuta sulla mia pelle, bacinella di acqua con cui lavarsi i capelli in stile ottocentesco compresa. Per maggiori info e qualche altra curiosità, vi invito a leggere le note finali del racconto.
Così come vi invito a non fermarvi all’ebook, ma a cedere alla tentazione del cartaceo: ha “una marcia in più” a livello stilistico, e non parlo solo della cover. Christmas Lovers siete avvisate!
Queste sono le regole del Pink Christmas Club:
Il Natale non è fatto di cose, ma di persone.
Non si è mai troppo grandi per chiedere qualcosa a Babbo Natale.
La magia esiste, non si perde e non si trova: sta a noi crearla.
Un libro decisamente divertente. Si può considerare una bella favola da leggere durante il periodo di Natale. La scrittura è accurata e fluida, i dialoghi veloci e interessanti soprattutto quelli tra Adelasia e Giulio. La narrazione avviene al presente e in prima persona, con il pov della protagonista femminile. Ho apprezzato molto i disegni che si trovano all'inizio di ogni capitolo. A mio avviso creano l'atmosfera natalizia adatta.
Ho amato Adelasia (Adele) Malsavora Castelli e Giulio Bonetti. Chi ha letto “Non cercavo l'amore... è stato lui a trovarmi” conosce già Adele, visto che è la sorella di Ruggero e la cognata di Izzy i due protagonisti del suddetto libro.
Adele, dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti e con una laurea in beni Culturali in tasca ha deciso di trasferirsi a Milano, con disappunto della madre l'algida Marchesa Umberta. Qui ha trovato lavoro come stagista presso una vedova ed eccentrica nonché ereditiera milanese, la signora Olimpia Brambilla-Fumagalli.
Siamo in novembre, manca poco più di un mese a Natale e la signora Olimpia chiede ad Adele di organizzarle il ricevimento della vigilia. Ma non un semplice rinfresco con qualche invitato, bensì una festa in grande stile con trecento invitati e... rosa. Sì avete capito bene! Vuole un Natale in Rosa!
«Perché se non te la concedi a Natale qualche follia, allora quando?»
Ma come si fa a organizzare una festa della Vigilia avendo a disposizione un mese di tempo, un budget risicato e come unica linea guida un colore? Ci vuole un miracolo!
La ragazza non sa che pesci pigliare. Per prima cosa telefona a Izzy, la cognata, chiedendole suggerimenti. Poi inizia a girare per Milano in cerca di ispirazione. Durante la sua peregrinazione nota che nei pressi di una villa ci sono persone che scattano foto. Curiosa si avvicina e con somma sorpresa nota che al suo interno si trovano dei fenicotteri rosa. Ed è qui, davanti ai cancelli di questa casa che avviene l'incontro con Giulio Bonetti, un bellissimo ragazzo che non la lascia indifferente. Chissà se quello è il miracolo in cui sperava e Babbo Natale l'ha ascoltata e ha esaudito il suo desiderio. Forse sì perché Giulio si mette a disposizione per aiutarla a organizzare il ricevimento in casa della sua datrice di lavoro. Mi piacerebbe raccontare di più, dirvi se sono riusciti a preparare il veglione e se sì in che modo, ma toglierei il piacere della lettura. Posso solo dire che ad un certo punto sono stata catapultata nella storia, mi sembrava di essere assieme ad Adelaide, a Giulio e alla signora Olimpia.
Giulio e Adele sono due bei personaggi. Mi sono piaciuti molto, così come gli amici del ragazzo e l'eccentrica signora Olimpia. Le caratteristiche di tutti sono ben delineate. Di ognuno vengono evidenziati i pregi e i difetti, le loro debolezze, i vari sentimenti che provano verso le altre persone. Anche i luoghi di Milano dove è ambientata la storia sono descritti in modo dettagliato. Alcuni li conosco avendo avuto modo di visitarla diverse volte. Non ho mai visto però la villa con i fenicotteri rosa.
Che dire di più di questo libro se non che mi ha fatto ridere per la maggior parte del tempo, mi ha fatto innamorare di Giulio e Adele. Ci riempie le narici del profumo del pan di zenzero appena sfornato, ci fa assaporare la vera magia del Natale, ma soprattutto ce lo fa vedere in tutte le sfumature del rosa!
Ora non mi resta che consigliare questo romanzo e complimentarmi con Sara P. Grey per la bella, divertente ed emozionante storia che ha scritto.
Volete passare qualche ora spensierata immersi in una lettura divertente ma non superficiale? No problem, c'è Sara P. Grey con la sua ultima novella natalizia.
Tra supereroi, elfi mangiacalzini, fenicotteri veri e finti, pink ladies patite di lavoro a maglia, una datrice di lavoro - Olimpia Brambilla-Fumagalli, Vedova. Ereditiera. Milanese. Eccentrica. - dalle strambe esigenze, come farà la nostra protagonista a portare a termine l'impervio compito che le è stato affidato?
Ristrutturare la Cappella Sistina bendata e con una mano legata dietro alla schiena sarebbe più facile. Perfino restituire il sorriso a una Gioconda un po’ depressa perché si trova tanto lontana da casa, nella patria del formaggio che puzza e della gente che si infila il pane sotto le ascelle, invece che in una borsa dell’Ikea come fa il resto del mondo, sarebbe più semplice.
Invece la signora vuole che le organizzi...
«La festa di Natale, cara. Una cosuccia da niente, una manciata di invitati e qualche canapè sdraiato su un letto di lattuga - che sai, noi vecchi siamo un po’ delicati di stomaco -. Tua zia mi ha parlato così bene di te, che sono sicura te la caverai egregiamente» ha affermato, soltanto pochi giorni fa, la donna che credevo mi stesse dando l’opportunità di svolgere il lavoro dei miei sogni, e invece mi stava pugnalando alle spalle. E per aggiungere onta al disonore, la cara mecenate dei miei stivali, ha calato l’asso: «Ah, dimenticavo, lo voglio rosa.»
E già, perché Adelasia Malsavora Castelli, detta Adele - laureata in Beni Culturali con tanto di master, ha accettato il lavoro allettata dai mille tesori nascosti nel palazzo Brambilla-Fumagalli - del Natale sa quello che viene dai film che, da quando era bambina, guarda religiosamente ogni volta che li passano in tv; sua madre, la marchesa, non ha mai lasciato nulla al caso. Né alle incerte e troppo delicate mani dei suoi figli.
A me e mio fratello non è mai stato permesso di avvicinarci troppo all’albero, appendere un solo decoro o spostare anche soltanto una lucina. Guai se ci si azzardava ad avanzare richieste, la risposta era sempre «Non essere sciocca, Adele, lascia fare alla servitù, tu hai cose più importanti di cui occuparti.»
A proposito, vi ricordate Ruggero e Isabella Malsavora Castelli?
Non sapete chi sono?!
Ma sono i protagonisti di “Non cercavo l'amore: è stato lui a trovarmi!”, è lì che abbiamo incontrato per la prima volta Adele, allora appena diciottenne - se non l'avete letto fateci un pensierino -; non vi preoccupate, però, non importa, tanto questa è un'altra storia.
La cognata di Adele, Izzy - l'organizzatrice di eventi che ha curato la sua festa per il diciottesimo compleanno -, purtroppo è lontana, a Catania , incinta del secondo bambino, può darle solo suggerimenti per telefono.
«Pensa fuori dagli schemi.»
«Oookay.»
Quindi, fuori da quali schemi lo trovo, un albero di Natale rosa?
"Maisons du monde?" Ikea? Il paradiso delle sorprese?
Su "Marte???"
L'inatteso incontro con Giulio Bonetti è l'aiuto di cui aveva bisogno... e qualcos'altro.
Ma cosa si dice a uno sconosciuto che ti ha appena accusata di ricordagli sua madre morta?
Di per sé sarebbe un concetto inquietante da esplorare, eppure lui è stato così dolce, nell’esprimersi, con quell’aria malinconica che lo fa somigliare a un cucciolo in cerca di coccole... un refolo di vento mi investe, come a volermi dare una scrollata per la direzione pericolosa che stanno prendendo i miei pensieri. Un brivido mi scuote da capo a piedi, devo sforzarmi per non battere i denti.
La lontananza da casa, l'abbandono della precedente vita di agi, genera in Adele, emozioni inaspettate.
Comincio a capire l’irrequieta malinconia dei calzini spaiati, e la cosa non mi piace affatto.
Non mi ero mai accorta di questa terribile piaga, prima di andare a vivere da sola, ma da quando sono qui ho separato talmente tante coppie, creando vedove e orfani, da pensare di meritare il plotone di esecuzione.
Tramite il racconto in prima persona della sua protagonista, Sara P. Grey presenta i suoi personaggi in modo accurato e allettante.
La signora Olimpia è una donnina a modo, sempre ben vestita, curata, gentile. La zazzera di capelli candidi, un po’ radi sulle tempie, è sempre perfettamente pettinata, gli abiti che indossa puliti e senza pieghe fuori posto, come se fosse appena uscita da una pubblicità di un fondo pensione integrativa o una residenza per anziani dal nome evocativo come “Anni felici” o “Residenza arcobaleno”.
Mentre le battute si susseguono, originali ed esilaranti.
E a proposito di impiccioni... mi scommetterei lo stipendio - che non percepisco - che la nostra padrona di casa sia andata a spiare in garage, dove abbiamo sistemato parte della “refurtiva” in attesa di allestimento. Non mi spiego, altrimenti, perché da un paio di giorni si aggiri per casa canticchiando in tono allegro una variazione a tema de “Il triangolo” di Renato Zero, che fa più o meno: «Il Natale rosé, non l’avevo consideraato... che fortuna perché, tu me l’hai organizzato». È molto dolce, davvero. Un filo stonata, ma glielo si perdona.
Sara P. Grey ci regala una storia natalizia ricca di emozioni, divertente e deliziosa, dove ritroviamo riferimenti a personaggi già noti - Ruggero, Izzy, Titus, Guglielmo e zia Margherita -, e nuove amicizie milanesi quali Virginia e Stefano, maghi delle luci.
Bello e ben scritto, rilassante ma assolutamente non superficiale, il libro, nel quale si riconosce la comprovata ironia dell'autrice, induce continuamente al sorriso se non addirittura alla risata aperta, fin dall'iniziale pagina Copyright in cui si attesta:
Nessun fenicottero è stato maltrattato durante la creazione di questo manoscritto. Non possiamo dire lo stesso per l’enorme quantitativo di biscotti a omino di pandizenzero che sono stati consumati dall’autrice in cerca di ispirazione.
Se lo consiglio? Assolutamente sì!
Classe 1979, Sara P. Grey (pseudonimo) vive in un piccolo ma vivace paesino in provincia di Como assieme all’amore della sua vita, la gatta Muffin.
Ha fatto dello scrivere la propria vita: libera professionista, di giorno si tiene occupata come consulente per il web, copywriter, ghost blogger e social media manager, di notte elabora le sue storie, oppure legge quelle degli altri.
Nel 2017 ha pubblicato il primo romance in self, e da allora non si è più fermata. Ha all’attivo 13 pubblicazioni, 4 delle quali con casa editrice, oltre ad alcune raccolte di romanzi e novelle in collaborazione con altre autrici italiane.
Scrive romance, contemporaneo e storico, ma ha un debole per chick-lit, romantic suspense e military romance.
Non disdegna un bel thriller o horror, ogni tanto, per distrarre la mente dagli zuccherosi happy ending di cui è tanto golosa.
La trovate su Facebook: @SaraPGrey e Instagram: @sarap.grey
Oppure sul blog: www.sarapgrey.com
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