giovedì 13 gennaio 2022

RECENSIONE "MISS FURY" di Charlotte Lays

 

Recensione:"Miss Fury", sesto volume della serie "NYSinnersSeries" 
dell'autrice Charlotte Lays. A cura di Daniela Colaiacomo.



TitoloMiss Fury
Autore: Charlotte Lays

Serie: NYSinnersSeries Vol.6

Genere: Contemporary Romance

Disponibile in ebook a € 3,49
E in formato cartaceo a € 12,00

Contatti autoreCharlotte Lays 



TRAMA:

Sfidarsi, spingere le proprie forze oltre il possibile e non averne ancora abbastanza: sarà questo il modo in cui si gestisce il dolore, quando ti avvolge dal primo giorno di vita? Sophie, medico sportivo in gamba e integerrimo nascosto nel corpo di una femme fatale, ha una vita tutto sommato sotto controllo: nessuna relazione, sport estremo e lavoro. Tanto lavoro. Non ha equilibri, né basi solide su cui sentirsi stabile, ma con la sua precarietà ci convive da sempre. Il suo mondo però è destinato a capovolgersi del tutto, lasciandola senza corde a cui aggrapparsi, quando suo padre si risposa e acquisisce un nuovo figlio: il campione di pugilato Lou-The-Hammer-Miller, un concentrato di integrità e voglia di riscatto da cui fuggire sarebbe auspicabile. Perché Sophie lo sa: non serve una complicazione ulteriore alla sua vita già disastrosa. Peccato che il destino non ne tenga minimamente conto. E neanche Lou.  



Qualche anno fa ho potuto apprezzare lo stile di questa brava autrice leggendo due dei suoi romanzi usciti nella collana Youfeel, Ghiaccio bollente e Scritto sulla pelle, ma non ricordo di esserne stata colpita come da questo suo ultimo libro, l'impatto emotivo è notevole. 
Indubbiamente tutti e tre i libri da me letti hanno di fondo una componente erotica, anche se misurata, predominante, la passione che affiora è percepibile, la seduzione è palpabile, l'autrice è abile a trasmetterla, ma in tutti emerge il carattere forte delle protagoniste femminili, la corazza che, celando la loro fragilità, le protegge dalle cicatrici del passato, dal loro doloroso vissuto.
Non aspettatevi, quindi, una lettura leggera perché, anche se non mancano gli spunti ironici che portano il sorriso sulle labbra, la storia di Sophie O’Brien e Lou Miller è complessa e sofferta.
Sophie e Lou sono figli di due amici militari di carriera che all'interno della famiglia hanno lasciato impronte molto diverse.
Quando la moglie è morta dopo il parto di Sophie, il pluri-dannatamente-decorato-medagliato ammiraglio O’Brien, rimasto con cinque figli da crescere, ha riversato sulla bambina il suo livore istillando in lei, fin dalla più tenera età, rabbia e desiderio di ribellione. Shosef, Shullen, Shaymus, come il padre, hanno seguito la carriera militare, solo Rudolph - Rudy -, più grande di lei di soli tredici mesi, le è stato veramente vicino, il punto fermo della sua giovane vita, l'unica persona con la quale Sophie ha di fatto interagito positivamente. Ma la sua morte prematura, insieme al rifiuto del genitore, ha segnato il carattere della giovane, appena diciassetenne.
Avendo passato gran parte della sua adolescenza in collegio, è lì che Sophie ha trovato la famiglia di cui aveva bisogno, le amiche Kathleen, Grace, Cassandra, Louise, Cheryl e Olyvia, che ancor oggi, pur avendo intrapreso strade diverse, sono il sostegno l'una per l'altra. 
Sophie è un valente e affermato medico sportivo: sostenuta dallo zio Shawn, è responsabile del benessere di una squadra di football.

Mio zio Shawn è il padre che avrei voluto. Ci adoriamo a vicenda, ma questo deriva dal fatto che siamo le pecore nere della famiglia.
Famiglia...
Cosa tiene insieme mio padre, i miei fratelli e me?
Un insieme di ricordi dolorosi.
Famiglia è come amore: restano solo parole, se non c’è qualcosa dentro di te che fa battere il cuore.
Zio Shawn, invece, mi ha presa sotto la sua ala. È il presidente della NY Irons e il maggior azionista. Sono stata assunta come medico sportivo della squadra perché ho una laurea, una specializzazione e un master conseguiti con il massimo dei voti, ma questo non mi ha evitato le malelingue e i loro pettegolezzi su quanto fossi raccomandata.

Uno scandalo nel quale viene implicata, suo malgrado, cambia il percorso della sua vita.
Lou-TheHammer-Miller, uomo integerrimo e dai fermi principi morali, è un pugile quasi quarantenne che ha perso il titolo e la cintura nell'unica sconfitta della sua carriera; annientato dal tradimento di chi gli stava vicino, ha bisogno di aiuto per riscattarsi.
Quando, mesi prima, Sophie lo incontra alla festa di fidanzamento dei genitori, entrambi vedovi da tempo, ne è fortemente attratta; ma Lou è sposato.

Gli uomini impegnati sono off-limits, castrati, asessuati, chimere di un universo parallelo che non ho intenzione di esplorare.
Un uomo sposato e che è un... fratellastro? Fratello acquisito? Che diamine di grado di parentela ha con me il figlio della moglie di mio padre?

L'attrazione tra i due è da subito forte e tangibile come lo è la necessità di raggiungere l'obiettivo prefissato, una sfida al limite per raggiungere la forma fisica necessaria ad affrontare l'incontro con Jacob The Jab Garcia, colui che, senza scrupoli e morale, ha umiliato e calpestato Lou, che tanto gli aveva dato in passato.
Charlotte Lays racconta, in prima persona e con il pov alternato dei protagonisti, il difficile percorso che Sophie e Lou affrontano: Sophie è caustica, negli uomini cerca il rapporto fisico, supportato da un discreto quoziente intellettivo, quindi mantiene un atteggiamento distaccato verso il genere maschile.

Ho bisogno di una persona che abbia materia grigia a sufficienza per conquistare i miei neuroni, prima dei miei ormoni.
La rima è voluta: il coinvolgimento cerebrale durante il sesso non è una cosa da prendere così alla leggera secondo la scienza.

L'attrazione che prova nei confronti di Lou la destabilizza. 
Lou è a sua volta travolto dalla chimica che scorre tra i loro corpi e dal trasporto che prova. 

Avevo previsto di investire corpo e mente in questa storia, certo che il cuore fosse totalmente compromesso. E invece sembra più rinvigorito che mai.

Con tenacia e pazienza, Lou cerca di scalfire la corazza di Sophie, insegnandole a combattere la rabbia che, costantemente, prova e ad accettare sé stessa.

«Vorrei insegnarti a scaricare tutta quella rabbia, tutta quella merda che hai qui.» Stringo un pugno già fasciato e lo poso sul suo sterno. «I vuoti molte volte non si riempiono, ma ci sono modi meno pericolosi per imparare a conviverci, oltre a scalare pareti di centinaia di metri.»
Il suo petto ha un sussulto contro il profilo del mio pugno e in questo momento è così fragile che vorrei abbracciarla, se non sapessi già che fuggirebbe.
Sophie non è il tipo che ammette le proprie debolezze, e sono qui per questo, perché a volte basta combatterle per accettarle.

E Sophie comincia a cambiare.

Poggio la fronte sui pugni e prendo un respiro profondo.
Non ho mai vissuto così tante emozioni contrastanti nella mia vita come in quell’ora trascorsa con Lou in palestra.
Mi sono arrabbiata, eccitata, sfiancata, divertita.
Non ho quasi parlato per tutto il tempo, cercando di mettere un po’ di ordine nel casino che ho dentro.
Un casino che permane.
Lui ha visto esattamente ciò che ho visto io, in quello specchio.
La vergogna di essere stata la prima scelta di mia madre a scapito della sua stessa vita.
La debolezza di non aver dissuaso mio fratello dal partire per Kandahar.
Il timore di non essere mai all’altezza di niente.
Il dolore per un padre che ha sempre scelto altro, rispetto allo stare con me.
Le mancanze.
La rabbia.
Il rimorso.
Il rimpianto.
In quello specchio hanno assunto la forma esatta della mia faccia e io volevo ridurla a brandelli.

Ma ecco che sul loro cammino si riaffaccia l'ex-moglie di Lou, Mildred, distruttiva e perversa più che mai.
Ho amato entrambi i protagonisti di questa storia, la carica emotiva che trasmettono è palpabile, l'empatia è totale, e con loro mi sono piaciute le figure di contorno, tante e ben collocate nel racconto: il team che supporta Lou; sua madre, Roxanne, responsabile del cambiamento del detestabile padre di Sophie, finalmente conscio dei danni inferti alla sua famiglia; ma soprattutto ho amato le amiche leali e fedeli di Sophie, sempre attente e presenti nella sua vita - mi sono ripromessa di leggere le loro storie nei cinque libri precedenti della serie NY Sinners che Charlotte Lays ha scritto, sono sicura ne varrà la pena. 
Charlotte Lays scrive bene, riesce a entrare nella mente e nel cuore di chi legge i suoi racconti, tanto che mi sono commossa quando Sophie affronta le lettere della madre e del fratello Rudy, ma mi sono anche divertita. L'autrice, infatti, dimostra una vena ironica non trascurabile, le espressioni dei bambini delle amiche ne sono l'esempio.

«Ehi, mamma!» grida Scarlett dal salotto. «Qui dice che gli uomini hanno tanti girini nello scroto e i bambini sono concepiti quando uno di essi entra nell’uovo che ha la donna nella pancia.»
Tutte e tre ci guardiamo.
«Maaaat!» È la volta di Alexander. «Io non li voglio i girini nel pisello.»

Se volete una lettura un po' impegnativa e molto appassionata allora questo libro fa per voi, ve lo consiglio. 


Nessun commento:

Posta un commento