Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Immunità di gregge: La prima epidemia social" di Marco Bonafede. A cura di Silvia Cossio.
Titolo: Immunità di gregge:
Autore: Marco Bonafede
Genere: Fumetto
Disponibile in ebook a € 4,00
E in formato cartaceo a € 9,00
Trama: Contro le paure e le incertezze un libro semplice e divertente scritto e disegnato da un medico.
DICE L’AUTORE:
Sono un medico psichiatra e ho dovuto fare i conti con la pandemia anche dal punto di vista professionale. Ma l'idea di questo fumetto deriva da un'esperienza come paziente. A novembre mi sono dovuto operare e alcuni giorni prima, mentre effettuavo gli esami del prericovero, mi sono ritrovato ad aspettare il mio turno insieme ad altri pazienti. Alcuni avevano opinioni scettiche od ostili nei confronti dei vaccini e allora ho spiegato, senza dire di essere un medico, cosa era l'immunità di gregge e perché conveniva vaccinarsi.
Più tardi una signora si è avvicinata e mi detto che era rimasta colpita da quello che avevo detto e da come lo avevo detto: secondo lei andava registrato e diffuso perché era estremamente efficace. Mi ha sorpreso e fatto piacere e l'ho ringraziata delle sue parole.
Non conosco il nome della signora e non potrei neppure riconoscerla, perché ambedue indossavamo la mascherina.
Alcune settimane dopo, durante la convalescenza postoperatoria, ho cominciato a disegnare il fumetto.
Mi ha aiutato molto a distrarmi dai miei problemi di salute e a sopportare qualche difficoltà.
Convincerà qualche no vax a vaccinarsi? Non credo.
Dovrebbe ammettere di avere sbagliato per mesi, assumendosi inutilmente rischi e disagi. Non è facile riconoscerlo.
Ma questo libro aiuterà chi si è vaccinato a contrastare più efficacemente la propaganda no vax e a essere ancora più consapevoli della necessità della vaccinazione obbligatoria per tutti.
Immunità di gregge: La prima epidemia social dell’autore Marco Bonafede è un libricino divulgativo semplice ed efficace grazie anche, o soprattutto, alle illustrazioni. Non porta con sé grandi pretese se non quella di informare su un argomento spinoso, permettetemi il termine: i vaccini.
Sull’argomento, l’opinione pubblica si è divisa in tre principali fazioni: a favore, contrari e incerti. Tutte con le loro valide motivazioni, tuttavia in contrasto le une con le altre. Difficile capire dove sta la ragione e dove il torto, sempre ammesso che una o l’altra debbano per forza prevalere. Forse, parlandone a tavolino, si scoprirebbe l’esistenza di soluzioni che possano incontrare il favore di tutti, ma sarebbe chiedere troppo…
Da oltre dieci anni lavoro in uno dei Cup dell’ospedale della mia regione e ho vissuto in prima persona i dubbi e le incertezze dei pazienti che ponevano delle domande a cui, ahimè, non essendo un medico, non potevo rispondere. Ricordo che durante la prima epidemia, che ha visto migliaia di morti, tutti speravano nella scoperta e conseguente realizzazione di un vaccino contro questo “mostro” che di punto in bianco, come un uragano, aveva sconvolto le nostre vite, quello che fino a quel momento era stato il nostro concetto di libertà. Vaccino che, tutto sommato, è arrivato in tempi decenti. Sono iniziate le prenotazioni per accedere a quest’unica ancora di salvezza dando la precedenza ai sanitari (più a rischio contagio), alle persone di una certa fascia di età (le più colpite) e a quelle fragili. A seguire, per gradi, a tutti gli altri. La gente ha aspettato mesi prima che arrivasse il suo turno. Infinite le polemiche per la scelta di questo ordine prioritario o nei confronti di ricchi e potenti che riuscivano ad accedere al vaccino prima degli altri. Non so se queste voci avessero un reale fondamento, ma hanno iniziato a girare e a creare uno scontento generale. Ben, comunque, in breve, la maggior parte ha potuto beneficiare delle prime due somministrazioni. Purtroppo, non sono mancate le conseguenze… Il tanto desiderato vaccino ha presentato delle falle che hanno portato a decessi e altre gravi effetti indesiderati. Rischio calcolato. Percentuale minima. Queste le giustificazioni della sanità. E per l’amor del cielo, ci possono stare, avrà pensato la maggioranza. Certo, se quell’uno per cento non fosse un proprio caro, sarebbe meglio. Ed ecco i primi dubbi. C’è voluto l’intervento di un organo come quello dei carabinieri - ricordiamo tutti la notizia della perdita di un maresciallo dell’arma - per evidenziare quella che, ahimè, stava già diventando una certezza: troppi i rischi per un vaccino di cui, di fatto, non si conoscevano la reale efficacia e durata. Bene, si cambia tipo di vaccino, ma i dubbi non se ne sono andati. Siamo delle cavie? Da qui alla formazione della fazione dei contrari il passo è stato breve. E la cosa non è migliorata quando, non potendo secondo le normative attuali imporre l’obbligo di vaccinazione, lo Stato ha trovato delle vie alternative per costringere tutti a questo passo. Vedi l’impossibilità di accedere al lavoro o altri servizi. Non sono una specialista del settore come l’autore di questo libro Marco Bonafede, ma mi sento di affermare che lo Stato non ha agito nel modo migliore: non c’è nulla di più sicuro che imporre una determinata cosa per ottenere l’esatto opposto. Probabilmente, se avesse detto che non c’erano abbastanza dosi per tutti, ci sarebbe stata la corsa al vaccino. Psicologia spicciola, sì, ma con una base concreta non trascurabile.
Ciò detto, scusate se mi sono dilungata, ma volevo fare un riassunto delle circostanze che hanno condotto alla situazione attuale. Diversi i punti di vista che hanno dato vita a vere e proprie aggressioni verbali sui social e non solo.
Vi dico subito che io faccio parte degli incerti. All’inizio mi sono vaccinata perché dovevo, di sicuro non avrei messo a rischio la stabilità economica della mia famiglia, ma non mi sentivo affatto ben predisposta. Al terzo dosaggio sono arrivata di mia volontà e con consapevolezza. Ho avuto modo di confrontarmi con persone aperte al dialogo, senza giudizi, e di raccogliere informazioni che vanno al di là delle notizie fornite dai telegiornali. Anche un volumetto come questo può tornare utile dal momento che, come scritto all’inizio della mia recensione, fornisce un quadro della situazione intesa come informazione e non come una campagna contro i no-vax. Ho avuto modo di ricredermi su alcune mie convinzioni. Non del tutto, eh? Resto sempre del parere che la sanità dovrebbe focalizzare le energie verso una cura e che il Dio Denaro troppo spesso abbia la meglio sugli interessi della popolazione, ma, sebbene in questo momento abbia 38 di febbre legata al terzo richiamo (fatto proprio ieri pomeriggio), mi sento più tollerante. Quantomeno voglio dare fiducia a chi sta cercando di trovare la soluzione a un problema che, ci tengo a ricordarlo, ha sterminato intere famiglie.
Lo so che quando va tutto bene o succede a qualcun altro non ci sono problemi, ma non sempre è così.
Io stessa ad aprile scorso ho contratto la malattia e non è stata una passeggiata. Mi porto avanti qualche piccolo strascico, ben poco cosa rispetto a chi è andata peggio.
Il suggerimento - e qua mi rivolgo a tutte le fazioni - è quello di avere una mente elastica con una visione a 360°. Non vi dirò da che parte stare, né cosa sia giusto o sbagliato, ognuno è libero di fare le sue scelte, questa è sempre stata la mia politica, qualunque argomento si affronti.
Tornando a questo libricino, lo consiglio a tutti. È utile, semplice, diretto. Si legge in un soffio. Le vignette, realizzate dallo stesso autore, alleggeriscono l’argomento e rendono questo tipo di lettura adatta a tutte le fasce di età. Bravo Marco Bonafede!
Ottima recensione Silvia, credo che questo libro debba essere letto, vado a sbirciare su Amazon. Anch’io ho fatto il vaccino fino alla terza dose e, lo ammetto, per la prima dose avevo abbastanza paura ma ero convinta, nonostante i gravi errori del governo, però avevo visto morire tre persone che conosco per il Covid, quindi...
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