Recensione: "Oltre l’impossibile" dell'autrice Katia Garzotto,
edito Brè Edizioni. A cura di Silvia Cossio.
Titolo: Oltre l’impossibile
Autore: Katia Garzotto
Genere: Autobiografia, memoria del dolore
Casa editrice: Brè Edizioni
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 12,00
TRAMA:
Oltre l’impossibile è molte cose: un’autobiografia, un atto d’accusa contro la malasanità, è lo sfogo di una madre che ha molto sofferto, è un grido. Aurora, la figlia di Katia, nasce con una malformazione che la rende invalida e lotta insieme ai neogenitori una battaglia durissima per la vita, tra incapacità, incompetenze, incuria. Per fortuna non è così dappertutto, c’è anche chi si prende a cuore con amore. Qui non c’è lieto fine, qui si piange davvero. Perché dunque scrivere? Per accusare? Ormai il danno è fatto e nessuno cerca vendetta o rivalsa. Per informare, quello sì, perché accadrà di nuovo, e i mezzi per evitare il dolore ci sono, dolorosi anch’essi, ma si tratta di scegliere tra dolore grande e dolore “piccolo”.
Il libro è una sorta di diario autobiografico in cui l’autrice, Katia Garzotto, mette nero su bianco un breve ma intenso periodo della sua vita. La dolorosa esperienza di una mamma alla sua prima gravidanza, che portava con sé tutti i sogni e le aspettative comuni a tutti i futuri genitori, ma che li ha visti infrangersi al cospetto di un destino crudele. Un percorso costellato di perché. La consapevolezza di subire una ingiustizia divina, ma non solo... Una denuncia nei confronti dell'insensibilità di alcune figure professionali che hanno scelto di fare un lavoro per il quale forse non sono portate, tra negligenza, incompetenza e totale mancanza di umanità. Ma anche un ringraziamento verso coloro che invece si sono prodigati per offrire sostegno. La necessità di confrontarsi con chi vive la stessa esperienza. La speranza, che sappiamo bene essere l’ultima a morire, messa di fronte a delle scelte estreme, a supportare quello che, forse, visto dal di fuori, può essere interpretato come accanimento terapeutico, ma che invece è il massimo gesto d’amore di un genitore nei confronti del proprio figlio. E infine il tragico già preannunciato epilogo. Questi, in sintesi, gli argomenti trattati, ma quanto dolore, quanta sofferenza tra le righe, oltre a una giustificata rabbia. Un concentrato di emozioni avvolge il lettore trasportandolo verso il finale, di cui già si conosce il contenuto. Non serve vivere in prima persona un’esperienza di tale portata per capire e sentirsi partecipi, tuttavia è più facile ignorare: quello che non si sa non può arrecare sofferenza, giusto?
Vi lascio con questo spunto di riflessione e resto in attesa dei vostri commenti.
Nel frattempo, inutile dirlo, consiglio la lettura di questo libro.
PS: L'unico appunto che faccio non riguarda la storia, di cui ho già espresso il mio pensiero positivo, ma alcune problematiche legate all’editing che ho già provveduto a segnalare a chi di dovere e che dovrebbero essere risolte a breve. Quindi, se avete già scaricato l’ebook, qualora non sia automatico, assicuratevi di fare l’aggiornamento prima di iniziare la lettura.
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