Buon pomeriggio amici lettori!
Recensione: "Per amore, solo per amore" dell'autrice Mathilda Blake,
edito Mondadori. A cura di Daniela Colaiacomo.
Titolo: Per amore, solo per amore
Autore: Mathilda Blake
Casa editrice: Mondadori
Collana: Passione
Disponibile in ebook a € 2,99
E in formato cartaceo a € 5,99
TRAMA:
Nata e cresciuta in un bordello londinese, Lilybelle Scott deve ora lasciarsi il passato alle spalle per salvarsi la vita. Si imbarca così per la Nuova Zelanda sostituendosi a un’amica analfabeta, al posto della quale ha intrattenuto un fitto rapporto epistolare con un allevatore neozelandese che le ha chiesto di sposarlo. Fingendosi l’altra, al suo arrivo ad Auckland scopre che il promesso sposo è molto più affascinante di quanto non credesse e che anche lui le ha tenuto nascoste verità altrettanto importanti! Ma l’attrazione fra loro sembra essere più forte di tutto, almeno fino a quando il passato di Lily non riesce a raggiungerla persino in capo al mondo…
Amo questa autrice, apprezzo molto la sua capacità di trasportarmi in tempi passati, diversi e sempre attentamente ricostruiti, le descrizioni della natura, così minuziosamente riprodotta, la sua scrittura pulita e scorrevole ma, soprattutto, amo le sue storie, complesse e passionali, sempre originali.
Lilybelle Scott è nata e cresciuta nel bordello di Frank Manolesta, sua madre, Celeste, era una delle sue ragazze, una donna intelligente che, sperando in un futuro diverso per la figlia, l'ha incoraggiata a istruirsi.
Lily aveva imparato a scrivere con l’aiuto stentato della madre. Una volta capiti i trucchi della lettura, si era sempre esercitata su qualsiasi cosa le capitasse sottomano, all’inizio i libri per bambini procurati dalla mamma, e poi per lo più giornali: quelli non mancavano mai al bordello, soprattutto nel gabinetto. Certo, i quotidiani non erano la lettura ideale per una ragazzina, men che meno certi articoli di cronaca, ma a volte pubblicavano anche romanzi a puntate. Insomma, quelle letture avevano fatto il loro lavoro, insegnandole una certa proprietà di linguaggio e regalandole una discreta conoscenza riguardo alla storia, alla politica e alla letteratura.
Rimasta orfana a soli nove anni, per pagare il letto nell'unica casa che conosce, è costretta a chiedere l’elemosina per le strade; ha un'amica, però, è Liliana Marziali - un’immigrata italiana ripudiata dalla famiglia e per questo obbligata a prostituirsi -, di qualche anno più grande, che la protegge da Frank e dai suoi clienti.
Passano gli anni, il rapporto di amicizia tra le due ragazze è saldo e confortante, però Liliana è seriamente malata, il suo unico svago sono le lettere che riceve da oltre oceano: da qualche mese, infatti, pur essendo analfabeta, è Lily a corrispondere, a suo nome e per suo conto, con Duncan McAllister, un allevatore, vedovo da tempo, che molti anni prima ha lasciato Londra per trasferirsi in Nuova Zelanda.
Da quando mia moglie è venuta a mancare, ho pensato solo al lavoro per anni. Rendendomi conto che non facevo altro, mi sono sforzato di scrivere alla rubrica “Carteggio dall’Oceania” proprio nella speranza di disquisire di argomenti non inerenti alla mia attività, almeno ogni tanto.
Non mi aspettavo che qualcuno, in madrepatria, rispondesse, men che meno una donna speciale come voi e, lettera dopo lettera, mi sono ritrovato ad attendere le vostre missive con sempre maggiore impazienza. Non so se ci si possa innamorare per corrispondenza. Di certo, quello che provo somiglia molto all’innamoramento.
Duncan è realmente intrigato dalla donna che gli scrive ma...
... Lily è diffidente.
- Questo è un vero gentiluomo! - esclamò Liliana. - Non lo vedi anche tu? Sembra uscito da un sogno!
Lily si morse il labbro inferiore. Avrebbe voluto dirle che era appunto troppo perfetto per essere vero, che i gentiluomini non esistevano e che proprio loro, due ragazze di uno squallido postribolo, avrebbero dovuto saperlo. Ma si trattenne, sempre per evitare di affaticare l’amica con un’altra discussione.
Quando, inaspettatamente, insieme all'ultima lettera di Duncan arriva l'invito con il biglietto della nave - in partenza l'indomani -, per raggiungerlo e sposarlo, le due amiche devono prendere rapidamente una decisione, tanto più che, per pagare il medico per Liliana, Lily ha sottratto del denaro a Frank Manolesta.
Anche se affranta dalla prospettiva di lasciare l'amica sofferente, per farla felice, accetta di sostituirla e approfittare dell'opportunità di rifarsi una vita al posto suo.
Sia il viaggio che l'arrivo a Auckland le riserveranno, però, molte sorprese.
Come le altre protagoniste femminili dei libri di Mathilda Blake che ho letto, Lily ha una personalità forte, determinata, la sua sete di conoscenza, il desiderio di elevarsi e scollarsi di dosso il sudiciume del bordello, sono spinte irrefrenabili per il suo carattere impetuoso. Ribelle e orgogliosa, dona tutta sé stessa alle persone che ama, è buona e generosa con chi ha bisogno del suo aiuto, ma è diffidente nei confronti degli uomini, la vita al bordello l'ha segnata: nessuno poteva fidarsi di nessuno e nessuno era davvero onesto. Era questa la natura umana e lei la conosceva fin troppo bene.
Quando, però, conosce la signora Petrova in lei percepisce il calore che le è sempre stato negato mentre, durante il viaggio in nave, l'incontro con June Henderson - un'americana allevatrice di cavalli arabi -, dà luogo ad un'inattesa e preziosa amicizia; ma è nel rapporto con Duncan che emerge l'orgoglio che la distingue, perché l'uomo, nelle sue lettere, ha omesso qualche piccolo dettaglio.
Di contro anche Lily, pur essendo l'autrice delle lettere scambiate con Duncan - c'è lei riflessa in ogni parola scritta -, nasconde la sua vera identità e superare la diffidenza è difficile per entrambi. Inoltre, benché l'attrazione tra loro sia forte e inattesa, Duncan, ancora fortemente legato alla moglie defunta, non è preparato a fronteggiare la giovane e bellissima ragazza scesa dalla nave, le sue risposte pungenti e il suo spirito indomito, mentre i pregiudizi che sembrano accompagnarlo sono un continuo motivo di screzio.
Ma è inutile lottare contro i sentimenti quando si affacciano in un'anima buona ma inaridita.
Non c’era cuore, al bordello; non c’erano sentimenti, se non l’illusione di ciò che si provava nell’attimo effimero della soddisfazione.
Ora invece, mentre Duncan la stringeva rispondendo al suo slancio, l’unica cosa ad accompagnare l’eccitazione era proprio l’emozione che le si agitava nel petto, inarrestabile e tumultuosa come solo le tempeste dell’anima sanno essere.
Leggere Mathilda Blake per me è un vero piacere, un viaggio in terre esotiche, lontane, variopinte e profumate, dove i sensi si acuiscono al fluire delle parole mentre le pagine scorrono veloci.
Ecco: pace. Era esattamente questa la sua percezione davanti all’incontaminata bellezza di quella vista che sapeva di chimera, come un miraggio improvviso nella sua personale prigione di squallore. Per la prima volta da molto, moltissimo tempo, Lily si sentiva in pace con se stessa e con il mondo. Persino con il suo passato e con McAllister che, da quando era sbarcata, le era parso solo un nuovo problema da combattere.
Quando poi raggiunsero Muriwai, dove enormi flutti spumeggianti si infrangevano lungo una scogliera scura, in un moto perpetuo che cullava l’anima, quella sensazione le si ingigantì nel petto, illuminando ogni ombra, ogni angolo buio in cui si annidavano le paure.
Anche il canto del mare era rasserenante, così nitido e sonoro, come il respiro dell’universo, e altrettanto solenne.
Le emozioni sono intense.
Bella questa storia vero? Lo devo leggere
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