giovedì 15 giugno 2017

INTERVISTA A MARIA CAPASSO



Buongiorno follower!
Ben ritrovati al nostro appuntamento con le interviste del giovedì 😊 Protagonista di oggi, Maria Capasso, autrice che lo scorso mese ha debuttato con la Edizioni Pink e di cui vi abbiamo già parlato --> QUI. Leggete l'intervista che le abbiamo fatto e poi appuntamento come al solito nel gruppo delle harmonyne per approfondire la conoscenza della nostra ospite 😊





INTERVISTA A MARIA CAPASSO:


1) Raccontaci qualcosa Di Maria :) Parlaci del percorso che ti ha portato a essere quella che sei oggi.

Ho iniziato a scrivere questa storia quando avevo l’età dei primi innamoramenti e delle prime delusioni, della paura per mio fratello e il mio disturbo alimentare, in cui erano solo una raccolta di pensieri scritti a caso in base agli eventi e all’umore. Poi ho collegato ed è nata questa storia, di cui ho scelto questo titolo perché il mio ragazzo è il mio giorno di primavera, anche negli alti e bassi che ci sono all’inizio di ogni storia. La scrittura mi ha salvato la vita molte volte e sono quella che sono grazie al mio buttare tutto su bianco e farne una storia da raccontare.


2) Da dove nasce la tua passione per la scrittura?

Esorcizzare quello che non va e rifugiarmi in un mondo in cui nessuno può macchiare i miei colori e oltraggiare la mia tranquillità.


3 Come vedi il futuro dell'editoria? Self o CE? E-book o cartacei? E tu cosa preferisci?

Io amo provare qualsiasi esperienza, perché solo se testi puoi giudicare e valutare. Ogni formato ha la sua importanza, ma prediligo il tatto, che si può avere solo con la carta.


4 Genere storico, paranormal, erotico... Scelta dettata dal mercato? Quanto può condizionare?

Credo che ognuno abbia il suo genere e la sua storia da raccontare. Ciò che non digerisco è l’importanza che si dà a certi generi sminuendo altri, e quindi un autore si ritrova a dover sudare per ottenere un contratto – o meglio- si adatta e scrive quello che il mercato vuole. Un conto è scrivere (qualunque genere) per passione e avere un guadagno come è giusto che sia. Un conto è scrivere solo per guadagnare: mi sembra di prostituire l’anima. 


5) Perché la gente dovrebbe comprare i tuoi libri?

5) Non ci crederai, ma non mi sono mai posta questa domanda perché sono del parere che sono i libri che ci scelgono e mai viceversa.


6) Faresti mai compromessi per arrivare al successo?

I rapporti di ogni tipo scendono a compromessi. Bisogna vedere il tipo di compromesso e se altro accetta il tuo. È uno scambio che avviene sempre e neppure ci rendiamo conto.


7) Il tuo sogno nel cassetto.
Ho un po’ di difficolta nel parlare dei sogni perché col tempo sono diventata molto razionale. Diciamo che il mio sogno lavorativo è quello di poter scrivere sempre, vedere le mie “creaturine” pubblicate, e avere sempre ispirazione.


8) Parlaci del tuo ultimo lavoro.

Questa domanda è difficile, perché non scrivo mai una sola storia. Un giorno di primavera è una storia di rinascita dopo una storia andata male e un passato che la protagonista porta ancora sulle spalle come uno zaino da cui non riesce a separarsi, e si chiude in se stessa evitando legami e quindi eventuali delusioni. Il libro che l’ha capita più di tutto è La solitudine dei numeri primi, di cui lei partecipa a una presentazione e da lì la sua vita sarà sconvolta. Ho scelto questo libro perché è in assoluto il libro in cui mi sono sentita decritta come se l’autore mi conoscesse e sapesse la mia storia.


9) Progetti per il futuro?

Preferisco che restino sorprese sia per me che per chi mi circonda.


10) Quanto è importante per te l'amore? Credi che nella vita reale esista il lieto fine?

Il mio sogno di vita ha un nome: Luigi. Nel bene e nel male non è solo il mio ragazzo ma un compagno di vita e di ambizioni. Non pretendo altro dalla vita. Non siamo quelle coppie smielate ma c’è tanto che ci lega oltre all’amore. C’è sintonia e similitudine su ogni punto di vista. Non credo nel lieto fine, ma nel “a domani” e nel ricominciare dopo un momento di crisi in cui ci mandiamo a quel paese ma dopo ci riprendiamo e ci ridiamo su.


Grazie per il tempo dedicato.
Maria Capasso. 



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