mercoledì 14 giugno 2017

RECENSIONE "UNA NOTTE NELL'EDEN" di Candice Proctor


Buon pomeriggio follower!
Serenella vi parla di "Una notte nell'Eden" di Candice Proctor 😊



Titolo: Una notte nell'Eden
Autore: Candice Proctor

Trama: Bryony Wentworth, accusata della morte del marito, è condannata alla deportazione nell'ultimo luogo della terra, l'aspra e selvaggia Australia. Lo strano dovere che le viene imposto è occuparsi di un bambino, il figlioletto dell'affascinante capitano Hayden St. Jonh. Fin dal primo sguardo, l'attrazione fra loro è incandescente. Ma sarà solo nella purezza dell'amore che potranno dimenticare il passato e vivere appieno la passione che li unisce. 




IL PARERE DI SERENELLA PROCOPIO:

Mamma mia, che romanzo!!!
Emozionante, appassionante. Un vero romance!
Uno di quei libri che ti conquistano e ti restano dentro anche a distanza di tempo, che ti tengono incollati alle pagine, che ti fanno emozionare e perdere la cognizione del tempo, facendoti dimenticare persino di mangiare...
Siamo nel 1808. La storia inizia con la deportazione della protagonista Bryony, condannata a sette anni di carcere per l'omicidio del marito, nel Nuovo Galles Del Sud, l'odierna Australia, allora colonia penale sotto dominio della corona britannica. Dopo un anno dal suo arrivo viene affidata a un ricco proprietario terriero ed ex capitano dell'esercito. Hayden St. John, rimasto vedovo e con un figlio neonato che rischia di morire di fame e bisognoso di latte materno. Bryony che al momento del suo arresto era incinta (il bimbo non è sopravvissuto) ha il compito di allattarlo. È una donna forte nonostante le terribili privazioni che ha subito, il suo pensiero è rivolto alla figlia di tre anni che è stata costretta a lasciare in Inghilterra. Soffre moltissimo per la perdita dei suoi figli al punto che si rifiuta di provare affetto per il piccolo di cui deve prendersi cura. Nel frattempo tra lei e il padre del bambino scoppia una violenta e incontrollabile passione, talmente forte da essere quasi percepita da chi legge. Lui ne vorrebbe fare la sua amante, ma lei si rifiuta decisamente, non volendo tradire i suoi saldi principi. Ma può una passione irresistibile come la loro essere tenuta sotto controllo senza sbocciare in qualcosa di più intimo? E quando finalmente questa passione viene assecondata, il rapporto tra i due diventa profondo, saldo fatto di reciproche tenerezze e attenzioni. A questo punto, niente può fermare un uomo che è disposto a tutto pur di rendere felice la sua donna, anche a sfidare l'ostilità della buona società che non vede di buon occhio una loro unione. Davvero un romanzo a cui non manca nulla, dove niente è scontato, neanche il finale dove un avvenimento imprevisto rischia di rimescolare le carte in tavola per i due protagonisti.
Brava la Proctor (si vede che si è documentata) a descrivere le condizioni disumane in cui si trovavano le deportate, spesso stuprate e in balia di uomini che avevano il potere di decidere del loro destino, in un paese selvaggio e senza legge. Lo consiglio? No, lo stra-consiglio! Ogni lettrice di Romance dovrebbe averlo nella sua libreria. Infine due parole per l'orribile, orrenda, inguardabile cover originale che non ha nulla a che fare con la storia. Questo splendido romanzo avrebbe meritato una copertina decisamente migliore. 


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