mercoledì 6 dicembre 2017

RECENSIONE "ECCE HOMO - DIARIO GIORNALIERO" di Vincenzo Virgilio



Buongiorno follower! 
L'opinione di Daniela Perelli sulla silloge di Vincenzo Virgilio, "Ecce Homo: diario giornaliero".








Autore: Vincenzo Virgilio

Casa editrice: Reneware Books 

Disponibile in ebook a € 4,49


Il diario giornaliero dell'autore con le sue poesie dal 4 giugno 2017 a fine ottobre 2017. 





DICE L'AUTORE:

Maturità classica, laurea in ingegneria informatica.
Quante vite diverse ho vissuto in questi 45 anni, sono del 1972, non so dirlo.
Vivo impastato fra musica e poesia di sempre.
Ultimo discendente maschio vivente (ho due sorelle) del compositore minore Antonino Scontrino, cui è intestato il conservatorio di Trapani, ho avuto a luglio l'onore di premiare i migliori allievi del conservatorio.
Ho iniziato la mia carriera come giornalista facendo il cronista musicale per una televisione regionale e poi vari giornali.
Ingegnere da sempre, l'ho scritto a 9 anni in un tema dicendo che volevo diventare ingegnere aerospaziale.
Il tema era così bello che il maestro chiamò mia madre a leggerlo e mio zio ne volle una copia, per cui una delle mie sorelle, Graziella, ebbe l'incarico di farne una bella copia che ancora conservo.
Già in quello si capisce chi sono, scusatemi, se dico che a 9 anni avevo le idee chiare.
Certo, fra il dire e il fare, ci vogliono 36 anni per il mio primo libro.
Sto completando un giallo, sono all'editing finale, ed ho trame e materiale per altri tre.
Ma esco prima di tutto con il mio Diario giornaliero, le poesie dal mio profilo Facebook, con 4600 amici virtuali che mi seguono nelle mie follie.
Molti sono anche amici reali che incontro nella vita vera, questa di sposare virtuale e reale è una delle mie capacità, prendo l'aereo e parto, ogni volta che posso, a scoprire l'universo di un nuovo amico.
La passione per la poesia mi segue da sempre.
Da bambino non mi sono limitato ad imparare le poesie a memoria, ma mi sono entrate nel cuore.
Posso recitarti la Vispa Teresa in qualsiasi momento, come il 5 maggio!
Questo apre il discorso del mio approccio alla poesia.
È un’esigenza dell'anima, qualcosa che si smuove e mi costringe, adesso che scrivo, a interrompere tutto finché non ho finito.
Perdo pure delle poesie, perché mentre guido mi vengono in mente nitide, compongo anche una dozzina di versi e... quando arrivo a destinazione non riesco a trascriverle.
Mi sono organizzato con il dittafono nel cellulare, ma non basta, ne perdo sempre qualcuna.
Sono riuscito a scrivere in situazioni impensabili.
Mentre ballo in discoteca o circondato da amici che festeggiano un compleanno e fanno casino in un discopub.
Il tavolino tremava per quanti sbattoni riceveva dalle amiche che ballavano all'in piedi, ed io imperterrito a spiaccicare parole su Wapp.
Mando spesso le mie poesie prima alle beta, cioè persone che mi sono care, scrivo direttamente loro su Wapp, poi il giorno dopo le pubblico su FB.
Il motivo è tecnico, il correttore ortografico di Wapp è più malleabile di FB, si lascia istruire sulle parole nuove.
Solo quando scrivo dal computer vado in presa diretta su FB.
Ad esempio così una poesia è nata ed è stata letta a Radio Torino per la festa degli Angeli in soli 45 minuti.
Dall'ideazione, scrittura, pubblicazione su FB e nel diario della mia amica e giornalista Katia D'orta, pochi minuti.
E poi la sua lettura in diretta a Radio Torino.
Esperienze uniche per un autore, essere letto prima ancora che pubblicato.
È la forza della poesia, come ho scritto in un post, che stravolge tutto.
Blocca la mia giornata, esplode su FB, stravolge il palinsesto di un programma radiofonico.
È la bellezza della poesia, una bellezza che non è collegata a parlare di amore, perché come il 5 maggio, le più grandi poesie non hanno solo dentro la rima cuore/amore, che si può trattare anche in maniera non banale, ma raccontano vita e sentimenti, di una civiltà, di un universo, reale o virtuale come Internet.  





IL PARERE DI DANIELA PERELLI:


Ho avuto la fortuna di leggere e dare la mia opinione su un libro di poesie. Dico “fortuna” perché sta diventando sempre più raro e difficile cimentarsi in questo genere di scrittura e devo dire che l’autore Vincenzo Virgilio con la sua silloge “Ecce Homo: diario giornaliero” ci è riuscito molto bene.

Estratto: 6 nell'anima - 2017-10-23 Come personaggi in cerca d'autore
Si gira nel mondo, si vada per ore,
Numeri ed essenza insieme scambiando,
Cercando ovunque questo altroquando
Digitali nell'anima, analogici corpi
Di carne finché non morti.
Polveri e stelle
Nostre sorelle,
Torniamo a brillare.
Diamanti compatti,
Al cielo sottratti,
Cercando il palcoscenico
per esporre il frenico
Cantare, I say hey...
Infine tu chi 6?

Ogni poesia è frutto di un pensiero giornaliero dell’autore e ho trovato davvero molto carino il fatto di inserire la data corrispondente a ognuna di esse; un diario vero e proprio dove però l’autore non si è limitato a descrivere situazioni, sentimenti e luoghi che in quei momenti lo portavano a riflettere, a voler semplicemente mettere nero su bianco i suoi pensieri. Ed è proprio questa la vera magia della poesia: cercare di entrare nella mente del poeta, estrapolare i suoi sentimenti più intimi ma non con facilità, perché con facilità si rischierebbe di non prestare la dovuta attenzione. La poesia ti fa riflettere, ti porta a leggere e rileggere più volte le stesse parole, e allora sì che potrai cogliere il vero significato…

Complimenti all’autore ne consiglio la lettura non solo agli amanti del genere, ma anche a chi sente il bisogno di scavare nella profondità del proprio animo 😊



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