Buon pomeriggio follower!
Lascio la parola ad Alessio Moa che ci parlerà di "Senza tetto né legge", un libro la cui prima stesura risale a vent'anni fa... Cosa avrà fatto Alessio in tutto questo periodo? 😂
Ecco un altro che mi toglierà il saluto...
Titolo: Senza tetto né legge
Autore: Alessio Moa
Genere: Noir - Avventura
Disponibile in ebook a € 1,49
Pagina autore: La Cattiva Novella
TRAMA:
Morrison è un rapinatore in fuga. L'unico bagaglio che
si trascina dietro contiene il suo personale passaporto per la vita migliore
che merita: un grosso astuccio ripieno di gioielli e pietre preziose, il frutto
della sua ultima azione.
Qualcosa però non va
per il verso giusto. Appena prima di entrare in Arizona e poter così far
perdere le sue tracce nel deserto, il fuoristrada lo abbandona. Costretto a
proseguire a piedi, giungerà nei pressi di un'enorme discarica a cielo aperto,
fetida, fascinosa, dove la sua mente vacillerà. Attirato da quel mondo in
decomposizione, da quella surreale terra di nessuno, Morrison finirà per
perdersi al suo interno.
L'incontro con Willy, un ragazzino lacero e
malnutrito che sopravvive nel suo regno di rifiuti come un monarca, segnerà una
svolta: tra i due, entrambi in fuga da qualcosa o da qualcuno, si instaurerà un
rapporto molto particolare, fatto di diffidenza, di competizione ma anche di
amicizia. Morrison arriverà ad apprezzare la scaltrezza e i doni che Willy non
gli farà mancare.
La vicenda proseguirà in una fuga attraverso
l'America più profonda, fatta di cittadine inospitali assediate dal deserto,
strani incontri, case abbandonate dove trovare rifugio e conforto, fino a
raggiungere il confine con l'agognato Messico. Qui, circondati dal
deserto di Sonora, la vicenda si concluderà in modo inatteso.
Tra
il noir e il crime d'avventura, tra la narrativa contemporanea e il romanzo di
formazione, una storia cruda di redenzione, di sogni infranti, di speranze da
riscattare.
BIOGRAFIA:
Alessio Moa è lo pseudonimo di un autore che
solitamente ama masturbarsi con Narrativa contemporanea, flussi di coscienza, Grandi
Temi Imprescindibili. Per distinguersi da siffatto individuo e dalla sua
temibile CE, Alessio descrive mondi fantastici, viaggi avventurosi, personaggi
forti, ossessivi, combattuti. Col suo alter ego condivide unicamente la regione
in cui è nato: l'Umbria. A chi lo accusa di tendere verso lo sdoppiamento e la
schizofrenia ribatte che essere moltitudine è sicuramente preferibile a una
mesta, noiosissima esistenza al singolare. Adora la narrativa d'anticipazione,
il low fantasy, il romanzo d'avventura e quello storico, i retrogames, i film
pesanti, la notte, il vino, il sesso in (quasi) ogni sua forma e/o l'amore
platonico. Ha scritto una manciata di romanzi:
"L'estate interrotta" e "Senza tetto né legge" (in
Amazon, anche in KU) e "Il popolo della Dea" che è presente nei
principali store on line e in cartaceo.
DICE L'AUTORE:
"l'idea e la prima
stesura di "Senza tetto né legge", poi ampliato, corretto e in parte
riscritto, risale a poco più di vent'anni fa'... Volevo narrare una vicenda realistica,
ambientata in un luogo-non luogo come può essere il deserto assediato da
un'enorme discarica ricolma di scarti tecnologici che diventano simboli di una
modernità degradata. Mi interessava anche descrivere un rapporto particolare e
non edulcorato, quello tra un rapinatore violento e un ragazzino sofferente ma
scaltro, non la solita vittima quindi bisognosa di affetto e aiuto. Lo stile
probabilmente risente della fascinazione che provavo allora (e che provo anche
oggi) per il mio autore preferito, quel James Ballard, maestro nella narrazione
di "spazi interiori", ineguagliabile nell'analisi delle società post
industriali."
BREVE ESTRATTO:
«Hai ammazzato qualcuno durante la rapina?»
La domanda lo aveva trafitto senza preavviso, in modo gratuito, come un
coltello piantato nella schiena. Col cervello ancora immerso in una ronzante
imbottitura di malessere, si era girato verso il ragazzo che lo fissava
curioso, già perfettamente sveglio e sgombro da ogni residuo alcolico. Proprio
quando le immagini di quel pomeriggio alla gioielleria sembravano farsi
sfumate, lontane, ecco che una domanda indiscreta, macchiata d'innocenza,
giungeva a demolire la diga faticosamente costruita per imprigionare le sue
emozioni. Perché non c'era una risposta a quella domanda; lui aveva sparato,
questo era chiaro nella sua mente, ma aveva realmente ucciso qualcuno? Tutti
loro tre avevano sparato rispondendo al fuoco dei vigilantes, ma quali erano
stati i colpi che erano giunti al bersaglio? Certo i suoi complici non avevano
avuto fortuna, colpiti in pieno mentre stavano coprendo la sua fuga.
I ricordi erano confusi, trasfigurati dalla sua ansia e saturi di
particolari inverosimili. Solo gli spruzzi di sangue, solo quelli erano reali,
e paradossalmente rappresentavano l'unica immagine colorata che ricordava. Il
resto era solo grigio, un'uniforme serie di grigi, come grigia doveva essere la
morte.
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