mercoledì 28 marzo 2018

RECENSIONE "IL RE DEGLI INGANNI" di Simona Friio



Buon pomeriggio follower!
Triste, solo, abbandonato... Per mesi, questo romanzo è stato ignorato dal nostro blog, messo da parte a favore di altri libri. E non perché non meritasse, eh? Solo per "difetto" di nascita... Triste, solo, abbandonato... La sua sfortuna, se così vogliamo definirla, è stata quella di essere uno storico in mezzo a un gruppo di lettori che non apprezzano il genere. Così, si è ritrovato questo marchio addosso: Triste, solo, abbandonato... Inconsolabile, senza tuttavia perdere le speranze, ha cercato di ignorare tutti gli ebook più "giovani" di lui che, sebbene arrivassero dopo, gli passavano davanti andando incontro al loro felice destino. E finalmente, quando ormai la luce in fondo al tunnel sembrava sempre più lontana, arriva LEI, Valentina Piazza, a salvarlo dall'oscurità... E triste, solo, abbandonato... può finalmente risplendere nel cuore del nostro blog e di coloro che lo leggeranno 😄








Autore: Simona Friio

Disponibile in ebook a € 3,49 e in formato cartaceo a € 16,60

Pagina autore: Simona Friio Autrice 






TRAMA:

È il 1387 quando Alma della Casa di Pietà raggiunge la Val d’Ossola, lasciando l’abbazia dove, sotto mentite spoglie, ha appreso gli insegnamenti dei monaci di San Gallo. La sua ambizione è emanciparsi, riscattarsi da una condizione debole e umiliante perché le femmine non sono buone a niente, questo le dicevano le consorelle prima che fuggisse dal convento natio.
A Candoglia si presenta con lo stesso nome con il quale si è ritagliata un posto alla scuola dell’abate Remigius, Goffredo, ed è in cerca di un impiego. 
La cava nei pressi del monte Orfano si dice che dia lavoro a molti. A Milano si sta costruendo la cattedrale dei Visconti e tanta operosità sembra fatta proprio al caso suo. Il Maestro di pietra, Rodolfo Della Terra, accetta di arruolarla nella squadra, ma le affida mansioni leggere. Si è accorto subito del suo fisico da signorino…
Alma, affascinata dalla vita in cava, entusiasta della vita in generale al di fuori di un convento, si lascia stregare dalla quotidianità di una realtà rurale fatta di cose semplici. Impara ad apprezzare le persone e le loro debolezze. Tocca con mano la sofferenza e il dolore, quando la peste arriverà a mietere centinaia di vittime. C’è una cosa, però, che ostacola il suo desiderio di emancipazione: i sentimenti che nutre verso Rodolfo Della Terra… Ed è sotto il peso di quel segreto che Alma lascia Candoglia e approda a Milano, la città per eccellenza, il regno dei Visconti. 
A causa di un equivoco, però, è imprigionata nella fortezza, dove conosce Francesco Novello detto il Carrarese, erede della Signoria di Padova. Nonostante le condizioni e l’avversa circostanza della prigionia, fanno conoscenza. Escogitano un piano ed evadono, ma lei è costretta a rivelargli la propria identità.
Il clima che si respira è foriero di sventura. La minaccia di un’altra guerra per la conquista dei territori è alle porte e la questione papale si riaccende: Avignone o Roma? Gli eserciti sono in marcia verso Alessandria. 

Rodolfo, con il suo piccolo esercito di picasass e contadini, si unisce alle milizie viscontee per combattere contro lo stesso Carrarese. E contro di lei... 




IL PARERE DI VALENTINA PIAZZA:


Sullo sfondo di un’Italia logorata da guerre intestine e lotte di potere si snoda la vicenda di Alma, orfana abbandonata in fasce e cresciuta nel Canton Ticino, insieme alle suore della casa di Pietà. Il romanzo si alterna tra il presente e il passato di questa giovane e indomita fanciulla, costretta dalle circostanze e dal suo stesso sesso, a mentire e celare la sua vera natura. Ella, lo scopriamo dalla prima pagina, è sotto le mentite spoglie di Goffredo, al lavoro presso la cava di Candoglia. Qui si occupa dei rifornimenti e, grazie alla sua viva intelligenza, aiuta Rodolfo (il Maestro di pietra) nell’organizzare i lavori. Rodolfo è fiero, bello e nobile nell’animo, Alma ne è inesorabilmente attratta, ma non può far nulla per svelare i suoi sentimenti proprio a causa del suo travestimento.
Alla cava si estrae il roseo marmo per la costruzione del Duomo di Milano, simbolo della potenza Viscontea.
Personaggi storici e d’invenzione si incontrano e interagiscono nelle fitte trame di potere che coinvolgono gli scontri tra Padova e Milano, la Serenissima e Firenze. Un’Italia in precario equilibrio come è precario anche il destino degli uomini e delle donne che in essa si muovono.
Sono proprio le donne su cui si sofferma lo sguardo: mogli, suore, prostitute, contadine più o meno colte. Tutte sono accomunate da un triste destino: il non poter scegliere, l’essere in balia degli uomini. Ed è questo a cui Alma grida “NO!”, con tutte le sue forze. La sua emancipazione è il grido disperato del genere femminile (“Femmine” vengono spesso definite con spregio da alcune suore le donne, le neonate abbandonate, esseri ritenuti inutili, un peso, un fardello senza scopo). Il rifiuto del suo essere, del suo stesso corpo la porterà lontano certo, ma con un prezzo da pagare: la rinuncia all’amore. Quello di Alma è un viaggio soprattutto dentro sé stessa, nel suo animo, alla ricerca dell’essenza dell’essere umano in quanto donna; là dove la donna era solo un oggetto, lei trova la forza di ribellarsi e di affermare, dopo molte sofferenze, il suo io, puro e magnifico così com’è, senza sotterfugi o inganni.
La lettura scorre fluida e una pagina tira l’altra, alla ricerca del finale. Più di una volta ho insultato Rodolfo (lo ammetto) per la sua cecità nel non riconoscere Alma come una donna e, quando si parla con il libro, è un segno innegabile del coinvolgimento suscitato.
Bellissima storia e personaggi che toccano. Consigliato. 




Nessun commento:

Posta un commento