Buon pomeriggio amici lettori!
Doppia recensione per "Bosco Bianco" di Diego Galdino.
A cura di Alessia Toscano e Tiziana Irosa.
Titolo: Bosco Bianco
Autore: Diego Galdino
Genere: Romance contemporaneo
Disponibile in ebook a € 5,99
e in formato cartaceo a € 12,48
Pagina autore: Diego Galdino
TRAMA:
Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d’infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi posto, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può ambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell’amore la sua ragione di vita perché come era scritto alla fine del suo libro più famoso…“Per perdersi non serve un posto, basta una persona”
Un amore romantico, che profuma di tempi passati, di
campagne, antichi possedimenti e favole per sognare. A Bosco Bianco, sembra che
qualsiasi cosa possa accadere; una tenuta sulla costiera amalfitana,
incorniciata dai boschi, che sembra nascondere un segreto del passato.
Lo stupore, il candore, la sincerità e la schiettezza e
la delicatezza sono i protagonisti assoluti se parliamo di Maia; il disincanto,
l’affanno di vivere la gentilezza e la correttezza, invece, fanno parte di
Giorgio. Due anime belle che il destino ha voluto unire.
Tutti inizia per colpa di un inganno, ordita da Andrea
Razzi, avido immobiliarista, che chiede al suo impiegato Giorgio di raggirare
Maia. La ragazza ha ereditato metà proprietà della tenuta di Bosco Bianco, che
dovrà dividere con Samuele Milleri, al quale non importa nulla del lascito
dell’altra metà della casa da parte di sua zia, quindi la vende proprio ad
Andrea.
A quanto pare, in quel posto, è custodito il diario del
grande poeta Albert Grant, che di sicuro frutterebbe un sacco di denaro, ecco
spiegato il motivo per cui l’immobiliarista chiede a Giorgio, con uno sporco
ricatto, di fingersi Milleri con Maia per ottenere anche la sua parte.
Ma Bosco Bianco sembra magica, al suo interno gli
affanni, le paure e le cattiverie sembrano dileguarsi; il tempo si ferma,
mentre i cuori battono più veloci.
Entrambi i protagonisti sono stati feriti dalla vita, in
maniera diversa, e piano piano impareranno a conoscersi. Maia farà ritrovare a
Giorgio il piacere di stupirsi delle piccole cose semplici, e viceversa lui, in
un modo tutto suo, le farà capire che non sempre tutto ciò che sembra perduto
lo è davvero.
Lo stile di scrittura è scorrevole e soave, delicato e
leggiadro, rapportato al tenore della storia che narra. I protagonisti sono ben
caratterizzati, come i sentimenti e le descrizioni dei luoghi sono accurate.
La chicca finale del tanto desiderato diario di Albert
Grant, che ha donato una tonalità di mistero durante tutto lo scritto, è stata
un piacevole regalo, che mi ha stupito, leggendone il contenuto.
Un romanzo consigliato per chi sente il bisogno di
leggere di un po’ di sano romanticismo, una storia che pare ferma e sospesa nel
tempo e nello spazio, e ora anche io, come loro, vorrei tanto perdermi tra i
sentieri e nell’atmosfera magica e fiabesca che si respira a Bosco Bianco.
Dalla morte può nascere l'amore, questo è quello che succede
a Maia e Giorgio, i protagonisti di questo romanzo d'amore delicato. L'amore
tra due persone che hanno avuto il cuore spezzato e che si sono incontrate in
circostanze particolari.
Giorgio però è un impostore. Si fa passare per il
proprietario del 50% della casa che Maia ha ereditato. Il vero proprietario,
sommerso dai debiti, ha venduto la sua parte a uno spregiudicato uomo d'affari.
Quest'ultimo, a conoscenza della leggenda che a Bosco Bianco sia nascosto il
diario segreto di Albert Grant, uno tra i più grandi scrittori americani del
dopoguerra, invia il suo migliore agente immobiliare sul posto facendolo
spacciare per il proprietario ereditario, nella speranza possa convincere la
donna a vendere la sua parte. Ma il destino ci mette lo zampino e i due si
innamorano.
Come anticipato, la storia viene raccontata in modo
delicato, senza troppi colpi di scena. Non nascondo che mi sarebbe piaciuto che
i personaggi fossero caratterizzati con maggior forza e che, all'inizio del
romanzo, sfoggiassero le loro emozioni con dovizia di particolari, soprattutto
Maia che ho trovato piuttosto scostante, ma questa è un'opinione personale
dettata dal mio romanticismo latente.
Il romanzo si legge con piacere e le pagine scorrono veloci.
Ho trovato interessanti le citazioni poste a ogni inizio capitolo e quelle
inserite nel corpo del romanzo.
Intrigante, invece, è la storia dentro la storia dello
scrittore Albert Grant, sempre inerente alla trama, ma si potrebbe definire un
altro piccolo romanzo travolgente e appassionante.
Vi lascio con una citazione del romanzo:
“Papà, secondo te che
rumore fa l'amore quando arriva?” “Puff!” “Puff?” “Sì... Come una magia.”
Buona lettura.
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