martedì 4 febbraio 2020

"LA PRIMA VOLTA CHE ABBIAMO FATTO L'AMORE" di Francesca Brillante



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Fresco di pubblicazione "La prima volta che abbiamo fatto l'amore
di Francesca Brillante






Autore: Francesca Brillante   

Genere: Racconto erotico

Disponibile in ebook a € 2,99

Pagina Facebook: Francesca Brillante 



TRAMA:

Racconto breve erotico.
Melanie e Carlos si innamorano a prima vista e si lasciano andare ad un’intensa e bruciante passione tra gli scogli e le onde del mare. Ma loro non fanno sesso, fanno l’amore.
Vietato ai minori di 18 anni.



BIOGRAFIA:

Francesca Brillante è nata nel 1980 e da sempre è un'accanita lettrice di romanzi. L'amore per la scrittura e in particolare per il "romance" viene al secondo posto, dopo quello di mamma.
"La prima volta che abbiamo fatto l'amore" è il suo primo racconto, tradotto anche in lingua spagnola con il titolo "La primera vez que hicimos el amor".



DICE L’AUTRICE: 

L'ebook ha un linguaggio NON volgare, seppure il tema trattato sia altamente erotico: viene descritto nei dettagli un rapporto sessuale, che per i protagonisti equivale a fare l'amore per la prima volta. La scrittura evoca dolcezza e passione al tempo stesso, non trascende nella volgarità neanche con una sola parola. L'idea non è quella di sfogare il sesso, ma mostrare che nasce un amore da un colpo di fulmine, vissuto fin da subito con totale libertà di espressione, anche sessuale, certo. L'idea è non far vivere il sesso come qualcosa di sporco per questi due ragazzi, che sono consapevoli di amarsi e agiscono sapendo ciò che fanno, e con le dovute precauzioni. Un pizzico di fortuna, che non guasta mai, li porterà a stare insieme per tutta la vita, a sposarsi e avere dei figli. 
Ma la prima volta non si scorda mai.



BREVE ESTRATTO:

La mia vera vita inizia da qui.
È quasi mezzanotte.
Lui è dietro al bancone del bar e già da un po’ guarda nella mia direzione. Io me ne sto seduta al tavolo con alcuni amici.
È alto e snello, con gli occhi verdi e la pelle scura.
Non l’ho mai visto prima, eppure frequento il Blue Lagoon da anni. Penso che non deve trovarsi qui da molto, o forse l’hanno appena assunto. Chissà da dove viene? Probabilmente è del Sud, dati i suoi colori scuri e mediterranei.
Gli sguardi che ci scambiamo fin dal primo istante sono intensi, anche se brevi, tra il marasma di gente che affolla il locale in questo sabato sera d’agosto.
Io ho un top panna senza spalline e una perlina al collo che risalta sulla mia pelle abbronzata, i capelli lunghi sciolti sulle spalle e una gonna nera di lino. So di essere attraente, e so che lui non mi sta guardando solo il viso.
È davvero uno schianto, nella sua divisa da barista. Tanto alto come piace a me, con i capelli folti e scuri, slanciato e tonico. E poi, come si dice, anche il fascino della divisa ha il suo potenziale... ma pagherei per vederlo in costume da bagno, a torso nudo.
Dentro di me mi sento molto sicura di me stessa, perché so che lo conoscerò, se non stasera, prossimamente. Sarei tornata presto al Blue Lagoon.
Cerco di darmi un contegno, di non guardarlo troppo spesso e di concentrarmi sul mio bicchiere di vino rosso frizzante e sulle nostre conversazioni. Ci stiamo mettendo d’accordo per vederci al mare il giorno dopo, domenica pomeriggio.
“Ci vediamo dal White Beach alle due e mezza” dice Lawrence.
“Io ci sono già dal mattino, pranzo in spiaggia, mi prendo una fetta di pizza e l’anguria dal chiosco” dice Martha.
Come vorrei che lui domani fosse lì in spiaggia, con i suoi amici, nell'attesa di andare a lavorare per il turno serale. Così mi vedrebbe, mi farei guardare, eccome. E continuerebbe il nostro gioco di sguardi che mi sta emozionando all'inverosimile.
Sì... io lo so che succederà, basta aspettare... pazienza, Melanie.
Cerco di non voltarmi più così spesso a guardarlo, decido di farlo di tanto in tanto, solo una fugace sbirciatina. Ma non appena i miei occhi si spostano verso il bancone, lui è lì e guarda verso di me. Mi sento avvampare ad ogni sua occhiata. Possibile che gli altri non se ne siano ancora accorti? Non voglio far trapelare nulla, voglio tenerlo per me. Penso, peccato che prima non sia venuto lui a prendere l’ordinazione, avrei potuto scrutarlo più da vicino e magari sentire il suo odore.
Poco dopo la mia amica si alza per andare in bagno, e gli passa accanto mentre lui si dirige verso un tavolo. Mi viene l’istinto di fare la stessa cosa, ma ora no, sarebbe troppo presto. Abbandono l’idea. Poi, eccolo mentre si volta per tornare indietro con un vassoio colmo di bicchieri, e mi guarda ancora… intensamente e più a lungo di prima, mentre rallenta il passo.
Io ricambio lo sguardo, e lo sostengo per qualche interminabile secondo. Finché una persona non gli si para di fronte spezzando l’incantesimo.
Ormai è tardissimo, abbiamo finito di bere da un po’, è ora di andare. Ci alziamo per andare a pagare, dietro il bancone c’è lui. Mentre siamo in fila alla cassa, alzo leggermente lo sguardo, quel tanto che basta per avere la sua immagine nel mio campo visivo. Lo osservo mentre si ferma e si appoggia con un gomito al banco: ci sta guardando mentre paghiamo.
Sento i suoi occhi addosso anche quando distolgo il viso per concentrarmi su quello che sto facendo.
E dopo un istante… ecco la freccia che mi colpisce dritta al cuore. L’ultimo nostro sguardo, fugace prima di uscire, e lui mi strizza l’occhio. E lo fa in un modo da farmi sciogliere come neve al sole. Mi sento in paradiso. Il mio cuore batte a mille, non vedo e non sento nient’altro attorno a me. In un attimo capisco che d’ora in avanti i miei pensieri avranno un padrone. 
Ma ora so, che basta un mio sì e lui è mio. 


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