giovedì 28 maggio 2020

RECENSIONE "IL PRINCIPE FELICE E ALTRI RACCONTI. IL FANTASMA DI CANTERVILLE" di Oscar Wilde



Vi segnalo "Il Principe Felice e altri racconti. Il fantasma di Canterville" di Oscar Wilde, tradotto da Isabella Nanni. Due classici della letteratura inglese il cui ricavato delle vendite verrà donato ai canili e gattili che hanno accolto gli animali abbandonati in questi mesi a causa del Coronavirus
Franca Poli lo ha letto in anteprima per noi 😊



Autore: Oscar Wilde (1854-1900)
Genere: Fiabe

Traduttore: Isabella Nanni

Disponibile in ebook al prezzo lancio di € 0,99, successivamente a € 2,99 
E in formato cartaceo a € 20,79 

 Con le illustrazioni originali a colori



TRAMA:

Il Principe Felice e altri racconti (titolo originale “The Happy Prince and Other Tales”) è una raccolta di cinque fiabe che Oscar Wilde aveva scritto per i propri figli: Il Principe Felice, L’Usignolo e la Rosa, Il Gigante Egoista, L’Amico Devoto, Il Razzo Eccezionale. Pubblicate per la prima volta in un’unica antologia nel 1888, le fiabe di Wilde tratteggiano con semplicità un mondo fantastico in cui l’autore fa parlare statue e animali, oggetti e persone, per dipingere le varie sfaccettature della natura umana commuovendoci con immagini che restano nel cuore.
Il Fantasma di Canterville (titolo originale “The Canterville Ghost”) è un’opera giovanile di Wilde che fu pubblicata per la prima volta nel 1887. La novella è incentrata sulle peripezie del fantasma del nobile Sir Simon de Canterville che per la prima volta nella sua pluricentenaria carriera di spettro inglese non riesce a spaventare la famiglia di strampalati Americani che gli ha occupato il castello ancestrale. Lo spassoso scontro tra antico e moderno, tra Vecchia Inghilterra e Nuovo Mondo viene raccontato con leggerezza e ironia, fino all’inaspettato finale.
Il ricavato delle vendite di questa nuova traduzione verrà donato ai canili e gattili che hanno accolto gli animali rimasti orfani dei loro padroni vittime dell’epidemia di Coronavirus.



Questo libro di favole scritto da Oscar Wilde per i suoi figli è stata una piacevole sorpresa. Sono contenta di averlo acquistato, anche perché, cosa non trascurabile, il ricavato delle vendite verrà devoluto in beneficenza a gattili e canili. Mi sono piaciute sia le favole che il racconto del fantasma di Canterville. Un'altra cosa che ho apprezzato molto sono le belle illustrazioni, originali, dell'epoca in cui è stato scritto il libro, che rendono più interessanti sia il libro che le favole stesse.
Alcune fiabe non hanno il lieto fine, ma in ogni caso tutte hanno una morale. Inoltre gli animali, in alcuni casi assoluti protagonisti della novella, ricoprono un ruolo fondamentale, simboleggiano l’altruismo e i buoni propositi. Son comunque lo specchio del carattere umano, come il topo egoista o l'anatra saggia, oppure l'usignolo che si sacrifica per nulla e la rondine che muore per aiutare il prossimo. In definitiva, sono favole che combattono l’egoismo, inneggiano all'altruismo e all'amore per il prossimo.
Fra le cinque novelle, ho amato molto “Il Principe Felice” e “Il Gigante Egoista”. Sono due storie diverse, ma entrambe parlano dell'amore verso il prossimo. Ne “L'amico Devoto” e “L'Usignolo e la Rosa”, invece, troviamo i protagonisti alle prese con delle persone egoiste che guardano solo al proprio interesse materiale e sono disinteressate ai sentimenti altrui. Non riconoscono i sacrifici degli altri, ma pensano solo a loro stessi. “Il Razzo Eccezionale” a mio avviso si può paragonare a una persona dall'ego smisurato, che si reputa superiore a tutti gli altri, ma che alla fine non viene notata da nessuno.
Il racconto “Il fantasma di Canterville” narra le disavventure di Sir Simon Canterville, un fantasma che da circa 300 anni si aggira a Canterville Chase, una antica magione situata in Inghilterra. Dopo che l'ultimo suo discendente ha deciso di vendere l'avita dimora, il nostro irrequieto spiritello si trova alle prese con i nuovi proprietari della casa, gli Otis. L'arrivo di questa famiglia americana, composta da marito, moglie e quattro figli, mette in crisi il povero spettro. Invece di spaventare i nuovi inquilini del maniero, sarà lui stesso vittima di divertenti scherzi, tranelli, prese in giro, ecc, commessi in particolare dai due gemelli.
Anche in questa novella ci si può trovare una morale o, per meglio dire, possiamo individuare dei nobili sentimenti quali l'amore, il perdono l'altruismo, la redenzione e anche l'accettazione per il diverso.
In conclusione, consiglio sicuramente questa piacevole lettura sia agli adulti che ai ragazzi.
Complimenti a Isabella Nanni per l'ottima traduzione e per la benefica iniziativa. 






BREVE ESTRATTO:

Alle undici in punto la famiglia si ritirò, e alle undici e mezzo tutte le luci erano spente. Poco più tardi, il signor Otis fu svegliato da un curioso rumore nel corridoio, fuori dalla sua stanza. Sembrava un tintinnio metallico, e pareva avvicinarsi a ogni istante. Otis si alzò subito, accese un fiammifero e guardò l’ora. Era l’una in punto. Era calmissimo e si sentì il polso, appurando che non aveva affatto la febbre. Lo strano rumore continuò e con esso udì distintamente il suono di passi. Si mise le pantofole, estrasse una piccola fiala oblunga dal suo necessaire e aprì la porta. Proprio di fronte a lui vide, al fioco chiaro di luna, un vecchio dall’aspetto terribile. I suoi occhi erano rossi come carboni ardenti; lunghi capelli grigi gli ricadevano sulle spalle in ciocche aggrovigliate; le sue vesti, che erano di foggia antica, erano logore e insudiciate, e dai polsi e dalle caviglie gli pendevano pesanti manette e ceppi arrugginiti.
«Mio caro signore» disse Otis, «devo davvero insistere che oliate quelle catene e a tal fine vi ho portato una bottiglietta di Lubrificante del Sol Levante Tammany. Si dice che ne basti una sola applicazione perché sia perfettamente efficace, e sull’incarto ci sono diverse testimonianze in tal senso  rese da alcuni dei nostri più eminenti teologi. Ve lo lascerò qui vicino alle candele della camera da letto e sarò felice di fornirvene ancora, se ne aveste bisogno.» Con queste parole il Ministro degli Stati Uniti posò la bottiglietta su un tavolo di marmo e, chiudendo la porta, si ritirò per riposare.



BIOGRAFIA:

Da Wikipedia. Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde, noto come Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900), è stato uno scrittore, aforista, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese dell’età vittoriana, esponente del decadentismo e dell’estetismo britannici. 
Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata e incline alla ricerca del bon mot (ovvero della battuta di spirito), con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l’attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione. È noto soprattutto per l'uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato. Le sue opere, tra le quali – in particolare – i suoi testi teatrali, sono considerate dai critici dei capolavori dell’Ottocento. 


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