Buon pomeriggio amici lettori!
Finalmente online il romanzo dell'autore Dario Zizzo: "Rivoglio i Matia, con Antonella Ruggiero" edito Edizioni Montag.
Autore: Dario Zizzo
Genere: Mainstream
Casa editrice: Edizioni Montag
Disponibile in formato cartaceo a € 18,00
A breve anche in ebook
Contatto autore: Dario Zizzo Autore
TRAMA:
È una lettera mandata, il 30 aprile del 2019, dal quarantottenne Agilulfo, aspirante scrittore, ad Arianna da cui è stato lasciato; in questa passa in rassegna i ricordi, quelli di gioventù particolarmente, negli anni Ottanta (anni giovani in cui essere giovani fu come esserlo due volte, vivere una gioventù al quadrato), quando al liceo simula una febbre che lo tiene lontano da scuola, spia della sua natura inconcludente che non cambierà neanche da adulto, quando, dopo aver rivisto la casa decadente e disabitata di una vecchia compagna di scuola, una volta da lui frequentata, si convincerà dell’impossibilità del suo sogno di recuperare il passato.
Il personaggio principale vive ora a Terrasicca, immaginario paese della Sicilia, ma chi è realmente Agilulfo, ed Enzo? l’amico che, prima di trasferirsi lì, lo va a trovare di notte. Il lettore troverà in questo romanzo personaggi sconosciuti, anche carichi di valore simbolico, e altri famosi come il campione di “Superflash” Roby Rosi, Davide Astori, Lilli Carati, Bettino Craxi e Freak Antoni.
DICE L’AUTORE:
È un romanzo di narrativa generale (non amando molto i generi, e neanche le nuore, è stata una scelta obbligata), che inevitabilmente è venuto a intrecciarsi con quei momenti importanti della vita che in un lasso di tempo non indifferente capitano di solito, e anche se talvolta era difficile dedicare energie a quest’opera, io l’ho fatto; l’ho fatto perché dovevo, perché non era un capriccio, ma materia urgente che bisognava trattare, qualcosa che apparteneva al mio essere, che da molto mi blandiva, con quelle carezze di cui solo certi personaggi sono capaci (alcune più gradite delle altre, perché c’è sempre il personaggio preferito, il cocco dello scrittore), per essere rappresentati. Non dirò mai se questi sono presi dalla realtà, anche perché l’avvertenza che campeggia nelle prime pagine del libro, sull’assenza di riferimenti a personaggi reali, è chiara, e quindi se dicessi il contrario sputtanerei quanto meno l’editore, dandomi anche la zappa sui piedi nell’eventualità di una causa fatta da uno di quegli egocentrici secondo i quali tutti stanno sempre a parlare di loro. Comunque, e questo lo posso certamente dire, qualche personaggio ha addirittura un carattere simbolico, e dietro di lui si nasconde qualcun altro, qualcun altro famoso, espediente che mi piace non poco, perché il lettore potrà in tal modo divertirsi a cercare la soluzione, come in un gioco di enigmistica; poi troverete anche dei vip, senza alcun travestimento, nel mio romanzo, anche in una situazione particolare.
BREVE ESTRATTO:
Osservai la casa: il frontone era illustrato con delle scene che raffiguravano le fatiche d’Ercole, la base di alcuni balconi ornata con foglie d’acanto (fregio visto da me come una commovente, superstite sete di classicità, la stessa che aveva informato la nostra vita di ginnasiali prima, liceali poi), quella di altri con creature alate, protese, le quali parevano in procinto di spiccare il volo; sotto quei balconi, un filo della luce spezzato; l’abitazione sembrava dormire, in attesa forse di qualcuno in grado di riscattarla dal suo torpore; gli scuri erano rimasti aperti, come se chi ci abitava l’avesse velocemente abbandonata per scappare da qualcosa, ripromettendosi di tornarci il più presto possibile però. La guardai col desiderio del peccatore davanti all’ostia consacrata quando non vi si può accostare, col senso di frustrazione dell’attaccante che non può scalare la fortezza.
Sembrava un campo di battaglia dopo la battaglia, una bandiera strappata e stinta, quella della mia gioventù, un monito di cemento eretto alla volatilità di cose e persone, qualcosa di più importante rispetto a una semplice dimora, perché piena di una malinconica e dignitosa solitudine. Avvertii tutto il peso della costruzione sulle mie spalle, quando apparve con tutta chiarezza quanto fossi nel posto e momento sbagliati. Pensai e ripensai a quella società come a un vecchio, vorticoso ballo durante cui dame e cavalieri, a causa di una sorta d’incanto, erano stati trasformati per sempre in statue; pensai e ripensai fino a quando il suo ricordo si spiegò completamente al pari di una stella filante, mentre un vento spazzava le aride foglie, e allora mi domandai se tutto quel desolante spettacolo non fosse una scenografia allestita da un dio burlone, per farmi dubitare su quanto era stato; quindi me n’andai, da quell’isola aristocratica la quale per diverso tempo aveva galleggiato nelle acque della società borghese, venendo infine inghiottita come Atlantide. E anche se ne ero stato solo un testimone degli antichi fasti, non riuscivo a separare la sua rovina dalla mia: ero semplicemente diventato quell’isola aristocratica.
Dario Zizzo vive a Termini Imerese, senza cani gatti, conigli, ma con un’upupa. Sogna di diventare il termitano più famoso, più famoso anche di Giucas Casella, perciò scrive narrativa, generale per l’esattezza. È uno dei 49 scrittori (esordienti e affermati) della raccolta di racconti "Vacanze e altri disastri" e dei 78 di “Dentro una bolla-adolescenza”, ambedue pubblicati per beneficenza, un altro compare nell'antologia "Le nozze di Cana" dalla "Fondazione Il Pellicano". “Rivoglio i Matia, con Antonella Ruggiero” è il suo primo romanzo, lui spera non l’ultimo.
Un misterioso protagonista, un romanzo intimista, un autore di eccezionale sensibilità, e gli esagerati anni '80, abbastanza per leggere questo libro.
RispondiEliminaBeh, un "grazie" non esagerato, ma pienamente meritato.
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