Buon pomeriggio amici lettori!
Nuova pubblicazione: "Il tesoro degli squali" dell'autrice Gabriella Francia.
Titolo: Il tesoro degli squali
Autore: Gabriella Francia
Genere: Fantasy contemporaneo
con un pizzico di romanticismo
Disponibile in ebook a € 4,50
E in formato cartaceo a € 16,00
TRAMA:
Maggio, anno del Signore 1540.
Tutto intorno a noi tremava. Sembrava che l’inferno ci stesse inghiottendo ancora vivi. Il mare è entrato nella grotta e, quando tutto è cessato e un silenzio spettrale ha invaso l’umido antro, le acque non se ne sono più andate, nere, fredde, immobili come la morte che ci attende.
Luglio, anno del Signore 2024.
Apo oka Manō è un arcipelago da sogno, casa dello squalo nero, minacciato da bracconieri senza scrupoli. Una brillante biologa marina vuole trovare il modo di preservarne le incredibili peculiarità, il facoltoso affarista francese per cui lavora cerca un paradiso unico in cui costruire un resort sottomarino da sogno e Capitan McKenzie, un moderno pirata gentiluomo, li vuole tutti fuori dal proprio mondo. Ma un’antica leggenda cela un terribile segreto sul quale Manō Nui, il dio Grande Squalo, veglia da secoli.
«Certi morti non vanno disturbati, ragazzo mio. Quel tesoro è la maledizione del nostro popolo. Non ha portato che distruzione fin dai tempi più antichi…»
DICE L’AUTRICE:
Questo romanzo è nato due estati fa, mentre mi trovavo al mare in Toscana con la famiglia. Nel negozio di souvenirs di una spiaggia a Punta Ala ho visto e acquistato una collanina con un dente di squalo attaccato e ho cominciato a immaginare chi avrebbe potuto indossarla, dove e che storia potesse avere. È nato così il protagonista del romanzo, il moderno pirata gentiluomo Hari Morgan McKenzie. Con la mia bimba ci siamo poi divertite a “inventare” il personaggio di una delfina disabile fedele compagna di avventure di questo scavezzacollo e da lì è nato tutto il mondo di Apo oka Mano, i suoi abitanti, le sue tradizioni, il potente dio Manō Nui e l’incredibile storia che sta dietro alla trama. Si tratta di un fantasy contemporaneo non solo per l’ambientazione, ma anche per alcune sfumature sovrannaturali sempre presenti. Tutta la vicenda storica alle spalle della storia è invece reale. Io me ne stavo per i fatti miei inventando il mio mondo e cercando qualcosa per dare credibilità all’idea di un tesoro rubato, quando mi sono imbattuta nella vicenda del Capitàn Francisco de Ulloa, uno dei Conquistadores al seguito di Hernan Cortes e a quel punto si è aperto un mondo perché tutto è combaciato tanto bene da sembrare fatto apposta, tanto che alla fine si fa fatica a distinguere cosa mi sono inventata io e cosa invece è fatto storico.
Il romanzo è diventato poi anche l’occasione per conoscere una delle creature più antiche e importanti che abitano il nostro pianeta, lo squalo, e tutti i problemi legati alla sua salvaguardia e nel mio piccolo ho cercato di cogliere l’occasione offerta dalla trama per sensibilizzare il pubblico ai pericoli che corrono oggi gli squali e di conseguenza i nostri mari. Nel corso della scrittura sono incappata in due associazioni che si occupano di squali e che fanno davvero un gran lavoro. Una è il “Centro Studi Squali”, una struttura privata, in coordinamento scientifico con le Università della Calabria e di Siena. La sede del Centro Studi Squali si trova a Massa Marittima in località Valpiana, presso l’Aquarium Mondo Marino. Ho avuto modo di visitare il loro acquario proprio due estati fa ed è stata un’esperienza molto interessante. È l’unico acquario in cui ho visto “i pesci sorridere”! L’altra associazione è la Ocearch, un’organizzazione che conduce ricerche sui grandi squali bianchi per aiutare gli scienziati a raccogliere dati e che ha un bellissimo sito open resource in cui è possibile seguire il tracciamento degli animali che loro effettuano in tutto il mondo.
BREVE ESTRATTO:
Giò scruta la figura longilinea e asciutta di Hari che si lascia radiografare con un sorriso beffardo.
Infradito nere, calzoncini da surfista, una t-shirt bianca stropicciata con l’ombra di quella che un tempo doveva essere un’immagine stampata sul torace, i capelli lunghi, spettinati e bruciati dal sole e dal sale, quella posizione studiata per mettere in mostra i bicipiti e i pettorali, l’abbronzatura tutto l’anno, la collana al collo che si tuffa sotto alla maglietta. Giò, che tipi simili ne ha incontrati a decine per i sette mari, è pronta a scommettere che c’è attaccato un dente di squalo.
Inclina la testa, inarca il sopracciglio sinistro e lo fissa presuntuosa. «Scommetto che è la frase che vi siete tatuato sulla scapola! Giusto? Insieme all’immagine di un surf. O magari di una tartaruga?»
Il sorriso di Hari si fa tirato, simile alla smorfia che farebbe qualcuno con il mal di pancia, e il sopracciglio di Giò non scende di un millimetro.
Salve! Mi chiamo Gabriella. Sono nata a Vigevano e adoro raccontare storie. Non posso proprio farne a meno! Ho iniziato quando avevo 14 anni e non ho più smesso, ma è solo dal 2016 che ne ho fatto una professione, con la pubblicazione del mio primo romanzo "La Figlia del Drago". Da allora ho approfondito molto la conoscenza della scrittura creativa e non perdo mai occasione di migliorare stile e tecnica, ma il cuore pulsante delle mie storie sono i personaggi e le loro emozioni. Ogni avventura parte da un sogno, che sia ad occhi chiusi o aperti poco importa. Immagini e fotografie gli danno una forma, la musica porta il cuore verso dove i personaggi desiderano arrivare e la storia prende vita.
Il resto è una magia, ma la penna è nel mio cuore, sempre. Buone avventure!
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