Buongiorno follower, buon venerdì!
Vi segnalo l'ultimo volume della serie "Il Club del 1797": "L’ultimo duca" dell'autrice Jess Michaels, tradotto da Isabella Nanni.
Daniela Colaiacomo lo ha letto in anteprima per noi.
Titolo: L’ultimo duca
Autore: Jess Michaels
Serie: Il Club del 1797 Vol.10
Genere: Romance storico
Casa editrice: The Passionate Pen LLC
Traduttore: Isabella Nanni
Disponibile in ebook a € 3,99
E in formato cartaceo a € 15,55
TRAMA:
Il decimo e ultimo libro della serie Il Club del 1797
Christopher “Kit” Collins è sconvolto quando muore suo padre, ma deve rapidamente assumere il titolo di Duca di Kingsacre e tutte le responsabilità che ne derivano. Compreso occuparsi della giovanissima sorellastra illegittima, che ora è la sua pupilla. È molto infastidito quando scopre che la governante assunta dal padre per la bambina poco prima della sua morte è Sarah Carlton.
Sarah è altrettanto turbata dall’arrivo del suo nuovo datore di lavoro, poiché una volta lei e Kit hanno avuto uno scontro spiacevole ai tempi in cui lei aveva quasi toccato il fondo. Ma poiché non ha un altro posto dove andare, può solo sperare che lui non la licenzi. Visto che sua sorella la adora, Kit non la licenzia e tra i due si instaura una cauta tregua perché entrambi tengono alla bambina.
Una tregua che sfocia in una notte di passione dopo un incidente quasi tragico. Il conforto porta a qualcosa di più e ben presto tra Kit e Sarah nasce una relazione. Ma quando il pericolo arriva a minacciare la bambina che entrambi amano, devono superare la loro radicata diffidenza e lavorare insieme per tenerla al sicuro. E forse trovare un modo per creare una famiglia...
BREVE ESTRATTO:
«Phoebe non dovrebbe comportarsi...»
«Come una bambina?» lo interruppe. «Lei è una bambina, Vostra Grazia. E per di più, vostra sorella è in lutto, proprio come voi. Ma è una bambina, con solo una frazione del vostro autocontrollo, quindi le sue emozioni si manifestano in modi a volte spiacevoli. Fareste bene a ricordarvelo e a darle lo stesso spazio che gli altri danno a voi.»
«State dicendo che se avessi una crisi e mi mettessi a urlare a squarciagola, i miei amici non mi giudicherebbero male?» le chiese.
Sarah scrollò le spalle. «Penso che lo capirebbero. Vi assecondano se volete andare in terrazza per allontanarvi dal vostro stesso ricevimento per mezz’ora, vero? O se volete bere un bicchiere in più dopo cena per calmare i nervi? Quella bambina non merita lo stesso riguardo?»
Si accigliò mentre un senso di vergogna lo travolgeva. Forse non era stato abbastanza paziente con sua sorella. Eppure Sarah gli stava dicendo che aveva oltrepassato i suoi limiti. Che non aveva bisogno di lui. E bruciava ancora.
«Forse avete ragione» disse a denti stretti. «Ma non dimenticate di restare al vostro posto, signorina Carlton. Siete in servizio a mio piacimento.»
Siamo
arrivati alla fine della bellissima serie dedicata ai duchi de Il Club
Del 1797.
Anche in questo libro si riconosce l'impronta erotica caratteristica di Jess Michaels - in tutte le storie, e sono molte, che ho letto di questa brava e prolifica autrice è sempre presente - ma questo, dal mio punto di vista, differisce dagli altri per alcuni aspetti peculiari, primo fra tutti il dolore.
La morte del Duca di Kingsacre, uomo esemplare e molto amato, lascia un vuoto incolmabile. Amorevole e attento ai bisogni dei due figli - non si è mai sottratto alle sue responsabilità, la piccola Phoebe ne è un esempio - è stato la figura paterna alla quale si sono riferiti tutti i componenti del Club, quei ragazzi disperati e maltrattati dai genitori egoisti, troppo spesso anche crudeli, che in lui hanno trovato affetto e sostegno.
Quando accade l'inevitabile, la famiglia, che abbiamo imparato ad amare nei precedenti volumi, si stringe attorno a Kit, in balia di forti e destabilizzanti sentimenti: commozione e stupore, lealtà e amicizia, dedizione fino alla morte segnano lo scorrere delle pagine mentre i duchi ripercorrono il passato e introducono il futuro.
Christopher Collins, Conte di Idlewood, dopo anni in cui malattia e sofferenza hanno consumato l'amatissimo padre, deve affrontarne la successione ma si sente impreparato; accanto a lui e a sua sorella Phoebe - la figlia di cinque anni che Adam Collins ha avuto da Hannah Beckett, una profittatrice senza scrupoli - c'è Sarah Carlton - conosciuta ne Un duca da scegliere (Il Club Del 1797 Vol. 2) - che ricopre il ruolo di governante della bambina.
«Padre,
giuro che non ho idea del perché di tutte le governanti del mondo abbiate assunto
Sarah Carlton» mormorò, incerto se suo padre stesse dormendo e potesse persino
sentirlo.
Gli occhi del vecchio si aprirono a quelle parole e l’ombra di un sorriso gli increspò le labbra. «Ah no? Io... ho assunto quella ragazza... perché... avrai bisogno di lei.»
Kit strinse le labbra. «Se lo dite voi.»
«Lascia che lei... ti "aiuti"» disse. «Non lasciare che il passato... distrugga... il futuro.»
Sono anni
ormai che Sarah vive nella paura e nell'incertezza del futuro, sua madre è
morta lasciandola nell'indigenza, ma il suo destino è segnato già da tre anni,
quando la speranza di un matrimonio che mettesse al sicuro economicamente sia
lei che la madre era andata in fumo; la sua discussione con Lady Margaret, ora
duchessa di Crestwood, al ballo degli Abernathe, è stata colta da Kit che, da
quella sfortunata occasione in cui, senza freni inibitori a causa dell'alcool,
ha dato il peggio di sé stessa, la tratta con durezza e distacco.
Ma la morte di Adam Collins riunisce tutti e mette in luce aspetti diversi del rapporto tra Christopher e Sarah rivelando sentimenti sconosciuti e repressi nel tempo.
Non
dimenticate di restare al vostro posto, signorina Carlton. Siete in servizio a
mio piacimento.»
Le guance arrossate di Sarah sbiancarono davanti alla minaccia che lui si pentì subito di aver proferito. Poi Sarah si raddrizzò, e incontrò il suo sguardo senza battere ciglio. «Certamente, Vostra Grazia. Come potrei io, o chiunque altro, dimenticare questo fatto, quando mi viene rinfacciato con tanta regolarità?»
Detto questo, girò sui tacchi e se ne andò, lasciando Kit a fissarla in preda alla frustrazione e al turbamento e... ad altri sentimenti. Provava decisamente altri sentimenti quando le osservava i fianchi oscillare mentre si dirigeva verso sua sorella.
Sarah, che
nella nuova condizione, ritenendosi non all'altezza, ha allontanato tutti,
ritrova la sintonia con Isabel, Duchessa di Tyndale, un tempo sua migliore
amica, mentre scopre la diponibilità e la comprensione di Meg e degli altri
duchi e duchesse, ma un terribile incidente sconvolge il gruppo, riunito in un
picnic al lago, e strazia il cuore di Kit.
Oh Dio»
sussurrò di nuovo quando si rese conto che era morta. Un dolore che gli lacerò
anche l’anima lo invase da capo a piedi a quell’orribile constatazione. Sarah
era morta e lui non avrebbe mai potuto scusarsi per come l’aveva trattata nel
corso degli anni. Non sarebbe mai riuscito a toccarla. A strapparle quel
sorriso. A tenerla al sicuro.
Le duchesse piangevano. Matthew era in ginocchio, con le lacrime che gli scorrevano sulle guance, mentre Isabel lo teneva stretto, anch’ella sconvolta dai suoi stessi singhiozzi. Avevano perso una persona che entrambi amavano a causa di un annegamento molti anni prima. Ora questo sarebbe stato qualcosa che avrebbe condiviso con i suoi amici. Un nuovo terribile club nato da questo tremendo, incessante strazio.
«Ti prego»
mormorò, senza curarsi del fatto che il richiamo disperato fosse ora
pronunciato ad alta voce, sentito da tutti. «Oh, ti prego, non portarla via.
Farò qualsiasi cosa.»
Mentre
Matthew, Duca di Tyndale, mettendo in salvo Phoebe, affronta il terrore dei
ricordi che riaffiorano, Lucas, Duca di Willowby, aiutato dalla moglie Diana,
con Una specie di bacio della vita, riporta Sarah tra loro.
Stava
tornando alla realtà ora. Le tornarono i ricordi di quando era finita
sott’acqua. Dell’oscurità. Di una luce brillante che la seguiva. Un tunnel di
luce che le era sembrato così accogliente. Aveva visto sua madre lì e più indietro,
alle sue spalle, il padre di Kit. Tutto era sembrato così caldo, felice e
bello.
Ma sua madre aveva allungato la mano e sussurrato: «Non ancora, amore.»
Il terrore
provato induce Kit a riflettere sui propri sentimenti che condivide con i due
salvatori.
«Sto...
malissimo, onestamente. Tutto quello che posso fare è ripensare di continuo al
volto terrorizzato di mia sorella. E a quanto fosse blu Sarah. Pensavo fosse
morta, Matthew. Pensavo fosse morta e...»
Matthew alzò entrambe le sopracciglia. «E cosa?»
«È stata una reazione così forte» sussurrò Kit. «Come se qualcuno mi avesse messo la mano nel petto e mi stesse spezzando il cuore in due. Ho passato anni a dirmi che questa donna non mi piace, eppure quando ho pensato che l’avrei persa, ho provato solo rimpianto.»
Il dramma
vissuto rende i due protagonisti liberi di esprimere i propri sentimenti dando
sfogo all'attrazione che provano reciprocamente, mentre la scoperta dei diari
che il prodigioso padre di Kit, scrittore di infinite liste -
«Scriveva tutto. Una vita di liste è una vita ben vissuta, diceva.» - ha
lasciato come testimonianza degli eventi vissuti, rafforza la nuova
consapevolezza di Christopher.
Ho amato tutti i protagonisti di questa bellissima storia, a partire da Adam, il padre di Kit, il suo acume e la sua lungimiranza segnano il cammino dei due giovani e dei loro amici.
«Temo di
aver avuto come padre uno dei pochi uomini buoni» disse Kit. «Il padre di
Matthew è l’altro. Anche quello di Baldwin limitatamente al fatto che non ha
fatto del male alla sua famiglia di proposito.»
A me vengono
in mente almeno dieci aneddoti della gentilezza di tuo padre che mi fanno
sorridere» disse Robert. «Era la cosa più vicina a un padre che molti di noi
abbiano mai avuto.»
Sarah è una
persona molto diversa da quella percepita nel volume dove appare per la prima
volta, è sensibile e responsabile, leale e amorevole, oltre che saggiamente
opportuna con Phoebe, coraggiosa, ma è tormentata dal senso di colpa mentre
scopre la sua sensualità e si interroga su sé stessa e sui sentimenti per Kit.
C’erano
pericoli in vista quando si trattava di Kit. Pericoli di cuore, pericoli di
desiderio.
Perché il
suo posto nel mondo non era più chiaro. E non aveva idea di come trovarlo.
A sua volta
Christopher scopre imprevedibili aspetti della propria persona, sensazioni e
pulsioni tenute nascoste in anni di autocontrollo, è sconcertato da quello che
prova, ma non si oppone al cambiamento e, mettendo da parte ogni dubbio, lascia
spazio alla passione.
L'affinità tra i due giovani protagonisti emerge a poco a poco nel racconto - definita da particolari, come la ballata Strani slanci di passione ho conosciuto di Wordsworth e Coleridge, che ne tratteggiano lo spirito - e li avvicina intimamente; ma quando Hannah Beckett torna dal passato, ancora una volta dovranno affrontare la paura.
Il libro è bello, scritto in terza persona, come gli altri della serie, è ben orchestrato e tradotto in modo impeccabile, per quanto io possa valutare nella versione italiana, da Isabella Nanni. Anche se improntato su una maggiore introspezione, presenta alcune scene molto calde mentre coinvolge per i temi trattati e la partecipazione dei vari protagonisti, sia principali che secondari.
In un'ultima nota personale, vorrei mettere in evidenza la particolare attenzione che l'autrice pone nel descrivere Sarah: mi è piaciuta molto l'associazione con la quale Kit la definisce.
La primula
gialla... rappresenta solo una parte di te. Quella parte che era collegata a
tua madre e a tutto ciò che hai perso una volta, tanto tempo fa.»
Le margherite significano lealtà, e tu ne hai così tanta che moriresti per proteggere coloro che hanno la fortuna di aver guadagnato il tuo amore.»
«Giacinto» continuò Kit, «per la giocosità che mostri con mia sorella. Gigli per la tua squisita bellezza. E naturalmente i narcisi, perché rappresentano un nuovo inizio.
Il libro è,
per mio giudizio, assolutamente consigliato e, anche se sono dispiaciuta per la
fine della serie, confido nell'inizio della prossima - alla quale, in chiusura,
fa accenno l'autrice -, che mi aspetto altrettanto intrigante.
Anche in questo libro si riconosce l'impronta erotica caratteristica di Jess Michaels - in tutte le storie, e sono molte, che ho letto di questa brava e prolifica autrice è sempre presente - ma questo, dal mio punto di vista, differisce dagli altri per alcuni aspetti peculiari, primo fra tutti il dolore.
La morte del Duca di Kingsacre, uomo esemplare e molto amato, lascia un vuoto incolmabile. Amorevole e attento ai bisogni dei due figli - non si è mai sottratto alle sue responsabilità, la piccola Phoebe ne è un esempio - è stato la figura paterna alla quale si sono riferiti tutti i componenti del Club, quei ragazzi disperati e maltrattati dai genitori egoisti, troppo spesso anche crudeli, che in lui hanno trovato affetto e sostegno.
Quando accade l'inevitabile, la famiglia, che abbiamo imparato ad amare nei precedenti volumi, si stringe attorno a Kit, in balia di forti e destabilizzanti sentimenti: commozione e stupore, lealtà e amicizia, dedizione fino alla morte segnano lo scorrere delle pagine mentre i duchi ripercorrono il passato e introducono il futuro.
Christopher Collins, Conte di Idlewood, dopo anni in cui malattia e sofferenza hanno consumato l'amatissimo padre, deve affrontarne la successione ma si sente impreparato; accanto a lui e a sua sorella Phoebe - la figlia di cinque anni che Adam Collins ha avuto da Hannah Beckett, una profittatrice senza scrupoli - c'è Sarah Carlton - conosciuta ne Un duca da scegliere (Il Club Del 1797 Vol. 2) - che ricopre il ruolo di governante della bambina.
Gli occhi del vecchio si aprirono a quelle parole e l’ombra di un sorriso gli increspò le labbra. «Ah no? Io... ho assunto quella ragazza... perché... avrai bisogno di lei.»
Kit strinse le labbra. «Se lo dite voi.»
«Lascia che lei... ti "aiuti"» disse. «Non lasciare che il passato... distrugga... il futuro.»
Ma la morte di Adam Collins riunisce tutti e mette in luce aspetti diversi del rapporto tra Christopher e Sarah rivelando sentimenti sconosciuti e repressi nel tempo.
Le guance arrossate di Sarah sbiancarono davanti alla minaccia che lui si pentì subito di aver proferito. Poi Sarah si raddrizzò, e incontrò il suo sguardo senza battere ciglio. «Certamente, Vostra Grazia. Come potrei io, o chiunque altro, dimenticare questo fatto, quando mi viene rinfacciato con tanta regolarità?»
Detto questo, girò sui tacchi e se ne andò, lasciando Kit a fissarla in preda alla frustrazione e al turbamento e... ad altri sentimenti. Provava decisamente altri sentimenti quando le osservava i fianchi oscillare mentre si dirigeva verso sua sorella.
Le duchesse piangevano. Matthew era in ginocchio, con le lacrime che gli scorrevano sulle guance, mentre Isabel lo teneva stretto, anch’ella sconvolta dai suoi stessi singhiozzi. Avevano perso una persona che entrambi amavano a causa di un annegamento molti anni prima. Ora questo sarebbe stato qualcosa che avrebbe condiviso con i suoi amici. Un nuovo terribile club nato da questo tremendo, incessante strazio.
Ma sua madre aveva allungato la mano e sussurrato: «Non ancora, amore.»
Matthew alzò entrambe le sopracciglia. «E cosa?»
«È stata una reazione così forte» sussurrò Kit. «Come se qualcuno mi avesse messo la mano nel petto e mi stesse spezzando il cuore in due. Ho passato anni a dirmi che questa donna non mi piace, eppure quando ho pensato che l’avrei persa, ho provato solo rimpianto.»
Ho amato tutti i protagonisti di questa bellissima storia, a partire da Adam, il padre di Kit, il suo acume e la sua lungimiranza segnano il cammino dei due giovani e dei loro amici.
L'affinità tra i due giovani protagonisti emerge a poco a poco nel racconto - definita da particolari, come la ballata Strani slanci di passione ho conosciuto di Wordsworth e Coleridge, che ne tratteggiano lo spirito - e li avvicina intimamente; ma quando Hannah Beckett torna dal passato, ancora una volta dovranno affrontare la paura.
Il libro è bello, scritto in terza persona, come gli altri della serie, è ben orchestrato e tradotto in modo impeccabile, per quanto io possa valutare nella versione italiana, da Isabella Nanni. Anche se improntato su una maggiore introspezione, presenta alcune scene molto calde mentre coinvolge per i temi trattati e la partecipazione dei vari protagonisti, sia principali che secondari.
In un'ultima nota personale, vorrei mettere in evidenza la particolare attenzione che l'autrice pone nel descrivere Sarah: mi è piaciuta molto l'associazione con la quale Kit la definisce.
Le margherite significano lealtà, e tu ne hai così tanta che moriresti per proteggere coloro che hanno la fortuna di aver guadagnato il tuo amore.»
«Giacinto» continuò Kit, «per la giocosità che mostri con mia sorella. Gigli per la tua squisita bellezza. E naturalmente i narcisi, perché rappresentano un nuovo inizio.
Jess Michaels è un’autrice bestseller di USA Today. Sebbene abbia iniziato come autrice tradizionale pubblicata da Avon/HarperCollins, Pocket, Hachette e Samhain Publishing, e anche da Mondadori in Italia nella collana “I Romanzi Extra Passion”, nel 2015 è passata al self publishing e non si è mai guardata indietro! Ha la fortuna di essere sposata con la persona che ammira di più al mondo e di vivere nel cuore di Dallas. Quando non controlla ossessivamente quanti passi ha fatto su Fitbit, o quando non prova tutti i nuovi gusti di yogurt greco, scrive romanzi d’amore storici con eroi super sexy ed eroine irriverenti che fanno di tutto per ottenere quello che vogliono senza stare ad aspettare.
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